venerdì 21 novembre 2014

Napoli, andata e ritorno

E’ stato bello rivedere Napoli e guardare con occhi sempre emozionati questa bellissima città, per lungo tempo capitale del Sud Italia e tra le più belle d’Europa nel 1700 con la Corte Borbonica che l’ha adornata di splendidi palazzi e monumenti, tuttora ammirati e non tutti, purtroppo visitabili. Solo 5 giorni di permanenza nei luoghi a me noti, perché vi sono nata e  vissuto, a riabbracciare persone a me legate da rispetto e amicizia. Domenica (16 novembre) mi sono voluta concedere una giornata tutta relax e andare a Napoli e per essere più tranquilla ho usata esclusivamente i mezzi pubblici. Ho iniziato il mio tour da Piazza Garibaldi, dov’è la Stazione Centrale di Napoli e ho seguito il “rettifilo”, così è chiamato il lunghissimo percorso stradale che porta fino alla Piazza del Plebiscito.  E’questa una piazza immensa, circondata da palazzi, ma due costruzioni hanno su tutti un rilievo predominante e sono uno di fronte all’altro, parlo del Palazzo Reale e della Cattedrale dedicata a san Francesco di Paola. Il Palazzo Reale fu residenza dei Borboni, la dinastia che ha regnato sul Regno delle Due Sicilie, a cui si deve la costruzione della Reggia di Caserta, un capolavoro architettonico, patrimonio dell’Unesco e davvero favolosa, la Versailles italiana. La Reggia più volte l’ho visitata essendo originaria di quei luoghi, ma il Palazzo Reale mai e così pagato un biglietto modesto di soli 4 € con guida fonica inclusa mi sono incamminata tutta sola per le sale dall’alto soffitto e pareti tappezzate con colori cupi seconda l’epoca. Ho ammirato gli splendidi arazzi, i molti quadri con i personaggi d’epoca settecentesca e ottocentesca e i pochissimi oggetti di arredo, perché le sale non proprio spaziose sono prive di mobilio. Alla Reggia di Caserta invece troviamo l’arredo d’ epoca e questo costituisce un valore aggiunto non trascurabile per chi si accinge a visitare un palazzo storico. Purtroppo non ho visitato tutte le sale perché a molte era vietato l’accesso, forse le sale più belle. Ho ammirato soprattutto  lo scalone davvero imponente che porta agli appartamenti reali, luminoso, con statue e decori marmorei, sul soffitto fregi a rilievo. Era mia intenzione visitare anche il castello detto Maschio Angioino che una ventina d’anni fa non visitai per il biglietto d’ingresso davvero esorbitante, si chiedeva 20.000 lire per l'adulto e qualcosa di meno per il minore, c’era ancora la Lira e noi eravamo in 4 e abbiamo deciso che non era proprio il caso spendere 60.000 lire e così per esprimere il nostro disappunto per quel prezzo non abbiamo visitato il Castello. Adesso non è visitabile per pericolo di crolli. Se solo avessero scelto un biglietto più popolare. l’afflusso  costante dei visitatori avrebbe garantito vivibilità all’edificio e ora non sarebbe chiuso. Mi ricordo che molti visitatori come me che insieme al marito e i miei bambini volevamo visitarlo, non appena guardavano il prezzo del biglietto davano uno sguardo al cortile e  ritornavano sui propri passi, delusi e arrabbiati quanto noi. E pensare che all’epoca a cui faccio riferimento l’ingresso al Castello Sforzesco a Milano era e lo è stato fino a poco tempo fa gratuito. A mezzodì mi sono gustata una bella pizza. Ho chiesto dove avrei trovata una proprio buona e mi hanno raccomandato il ristorante-pizzeria “Il Pomodoro” e si trova nelle prossimità del “Maschio Angioino”; lì sono andata. Il locale è accogliente e luminoso, pulitissimo con tempi di attesa brevi.  Ho scelto la pizza “Donna Maria” a base di provola, pezzi di salsiccia e friarielli, una verdura un po’ amarognola ma buonissima insieme alla salsiccia un pochino piccante e la provola dolce, morbida e filante. Due bicchieri di birra alla spina, un babà e caffè espresso italiano mi hanno portato in “Paradiso”. A Piazza delle Armi, vicino alla piazza del Plebiscito ho preso la metropolitana, 1,30 € il biglietto, che dopo una sola fermata mi ha portato a Piazza Garibaldi dove ho preso il pullman per fare ritorno a casa mia, in zona casertana.








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