E’ stato
bello rivedere Napoli e guardare con occhi sempre emozionati questa bellissima
città, per lungo tempo capitale del Sud Italia e tra le più belle d’Europa nel
1700 con la Corte Borbonica che l’ha adornata di splendidi palazzi e monumenti,
tuttora ammirati e non tutti, purtroppo visitabili. Solo 5 giorni di permanenza
nei luoghi a me noti, perché vi sono nata e
vissuto, a riabbracciare persone a me legate da rispetto e amicizia. Domenica (16 novembre) mi
sono voluta concedere una giornata tutta relax e andare a Napoli e per essere
più tranquilla ho usata esclusivamente i mezzi pubblici. Ho iniziato il mio
tour da Piazza Garibaldi, dov’è la Stazione Centrale di Napoli e ho seguito il “rettifilo”, così è chiamato il
lunghissimo percorso stradale che porta fino alla Piazza del Plebiscito. E’questa una piazza immensa, circondata da palazzi, ma due costruzioni hanno su
tutti un rilievo predominante e sono uno di fronte all’altro, parlo del Palazzo
Reale e della Cattedrale dedicata a san Francesco di Paola. Il Palazzo Reale fu
residenza dei Borboni, la dinastia che ha regnato sul Regno delle Due Sicilie,
a cui si deve la costruzione della Reggia di Caserta, un capolavoro
architettonico, patrimonio dell’Unesco e davvero favolosa, la Versailles
italiana. La Reggia più volte l’ho visitata essendo originaria di quei luoghi,
ma il Palazzo Reale mai e così pagato un biglietto modesto di soli 4 € con
guida fonica inclusa mi sono incamminata tutta sola per le sale dall’alto
soffitto e pareti tappezzate con colori cupi seconda l’epoca. Ho ammirato gli
splendidi arazzi, i molti quadri con i personaggi d’epoca settecentesca e
ottocentesca e i pochissimi oggetti di arredo, perché le sale non proprio
spaziose sono prive di mobilio. Alla Reggia di Caserta invece troviamo l’arredo
d’ epoca e questo costituisce un valore aggiunto non trascurabile per chi si
accinge a visitare un palazzo storico. Purtroppo non ho visitato tutte le sale perché a molte era vietato l’accesso, forse le sale più belle. Ho ammirato soprattutto lo scalone davvero imponente che porta agli
appartamenti reali, luminoso, con statue e decori marmorei, sul soffitto fregi
a rilievo. Era mia intenzione visitare anche il castello detto Maschio Angioino
che una ventina d’anni fa non visitai per il biglietto d’ingresso davvero
esorbitante, si chiedeva 20.000 lire per l'adulto e qualcosa di meno per il minore, c’era ancora la Lira e noi eravamo in 4 e abbiamo deciso che non era proprio il caso spendere 60.000 lire e così per esprimere il nostro disappunto per quel prezzo non abbiamo visitato il
Castello. Adesso non è visitabile per pericolo di crolli. Se solo avessero
scelto un biglietto più popolare. l’afflusso costante dei visitatori avrebbe garantito
vivibilità all’edificio e ora non sarebbe chiuso. Mi ricordo che molti visitatori
come me che insieme al marito e i miei bambini volevamo visitarlo, non appena
guardavano il prezzo del biglietto davano uno sguardo al cortile e ritornavano sui propri passi, delusi e
arrabbiati quanto noi. E pensare che all’epoca a cui faccio riferimento
l’ingresso al Castello Sforzesco a Milano era e lo è stato fino a poco tempo fa
gratuito. A mezzodì mi sono gustata una bella pizza. Ho chiesto dove avrei
trovata una proprio buona e mi hanno raccomandato il ristorante-pizzeria “Il
Pomodoro” e si trova nelle prossimità del “Maschio Angioino”; lì sono andata. Il
locale è accogliente e luminoso, pulitissimo con tempi di attesa brevi. Ho
scelto la pizza “Donna Maria” a base di provola, pezzi di salsiccia e
friarielli, una verdura un po’ amarognola ma buonissima insieme alla salsiccia
un pochino piccante e la provola dolce, morbida e filante. Due bicchieri di
birra alla spina, un babà e caffè espresso italiano mi hanno portato in
“Paradiso”. A Piazza delle Armi, vicino alla piazza del Plebiscito ho preso la
metropolitana, 1,30 € il biglietto, che dopo una sola fermata mi ha portato a
Piazza Garibaldi dove ho preso il pullman per fare ritorno a casa mia, in zona
casertana.








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