Quando
arrivai al mercato , il cielo era ancora buio e quasi non lo vidi in piedi a
destra dell’ingresso. Era fermo e senza fiori, con la testa piegata verso il
terreno, ma gli occhi che guardavano in su, in attesa. …… Mentre passavo, lui alzò
la mano: stringeva un rotolo di carta legato con un nastro di seta gialla. Lo
presi senza rallentare il passo, come un atleta afferra il testimone dal
compagno…..slegai il nastro e svolsi il rotolo….Sul foglio c’era un disegno a
matita sbiadito……Nell’angolo inferiore destro c’era la scritta <<pioppo bianco>> in
corsivo. ….Il mattino dopo presi l’autobus per la biblioteca…Sfogliai con ansia
crescente un’altra mezza dozzina di libri….. Dopo altri venti minuti di
ricerche mi imbattei in ciò che cercavo.
Pioppo bianco = Tempo
Da “Il linguaggio dei fiori” di
Vanessa Differbaugh, pag 90
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