La psicosomatica è quella parte della medicina e della psicologia clinica volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico (anche generico) e la sua possibile causa di natura psicologica.
Questo l’incipit da Wikipedia-
Enciclopedia libera, dove si può approfondire il concetto. Oriente e Occidente
concordano. L’esterno del corpo è come una grande mappa che il medico deve
osservare con attenzione prima di decidere qualsiasi terapia. Guardate la
pelle, gli occhi, le labbra, le dita dei piedi e farete il vostro check up.
Infatti, molti disturbi interni si possono dedurre dall’osservazione della
pelle, qualsiasi dermatologo concorda su questo. Qualunque sia il motivo della
visita, un buon specialista deve scrutare non solo la pelle, ma anche le unghie
e capelli; il paziente deve collaborare, raccontando le sue abitudini, i
cosmetici utilizzati, quante volte fa la doccia, ecc…Inoltre, è importante lo
stato psicologico: è ansioso, stressato? La sua pelle e i capelli ne
“parleranno”. I medici occidentali hanno un approccio più distaccato e per loro
sono di importanza rilevante le
radiografie, l’ analisi del sangue prima di fare una diagnosi e consigliare la
terapia. I medici “alternativi”, come un agopunturista, un medico ayurvedico,
seri e professionali utilizzano le tecniche diagnostiche orientali
affiancandole alle classiche analisi cliniche, comunque fondamentali. Il medico
di base ha troppi pazienti e la visita molto spesso si riduce alla misurazione
della pressione, auscultazione dei polmoni e nulla più. Tutto ciò è
assolutamente insoddisfacente per andare all’origine del problema. Inoltre c’è
la malefica consuetudine di appoggiarsi allo specialista che deve scoprire la causa del disturbo e dare
anche la terapia. I medici di una volta invece conoscevano il paziente, ci
dialogavano e risolvevano il problema con consigli pratici e naturali. I tempi
sono cambiati, ma se vogliamo un rapporto più umano ci dobbiamo rivolgere ad un
medico olistico che si approccia in maniera empatica con il paziente, egli sa
ascoltare. Il più delle volte il disturbo è legato a un trauma e riflettiamo
quando si è palesato e scriviamo su foglio in forma personale, poi impersonale
quello che spontaneamente ci viene da pensare.
Condividiamo quanto abbiamo scritto con una persona della nostra
cerchia, bruciando poi i fogli e credetemi il problema si dissolve, l’ho
sperimentato su di me.

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