Quest’anno
mi è sembrato importante ritornare nei luoghi dell’infanzia e della mia
giovinezza e non sono voluta andare al mare, come faccio quasi tutti gli anni.
Mi è sembrato importante portare i figli a rivedere le due nonne ancora
viventi, ma piuttosto avanti negli anni, perché ci rivedessero ancora tutti
insieme, così come quando i figli erano piccoli e si trascorreva buona parte
delle ferie in loro compagnia. Per questo sono state due le tappe del nostro
viaggio:Palermo e Caserta, i nostri luoghi di origine. Con il tablet ho
scattato tantissime foto che metto nel blog per conservarne futura memoria, è
soprattutto questa la ragione di questo blog. Ci sono stati incontri toccanti,
quello con mia suocera in modo particolare, perché non la vedevo da otto anni.
Molto invecchiata e con la memoria quasi andata. Sprazzi di lucidità la
riportavano a noi ogni tanto. Ha fatto fatica a riconoscerci. Mia mamma più
fortunata ci ha accolto come il suo solito raccontandoci la sua vita e
ripetendo per l’ennesima volta le cose che ripete da sempre, senza mai prendere
fiato. E’ stata contentissima di rivedere i nipoti, non li vedeva da un paio
d’anni. I miei figli hanno un feeling eccezionale solo con i cugini del ramo
paterno che vivono chi a Palermo, chi a Modena, chi a Bologna, chi a Novara;
ignorano quelli del ramo materno e per questo il soggiorno si è ridotto a soli
due giorni. Nel paesino di origine ho incontrato una meravigliosa creatura che
nonostante la non verde età si comportava come una giovanissima donna: una
silhouette invidiabile, energia a mille, simpaticissima e disponibile al
dialogo. Con il compagno di cui è innamoratissima avrebbero
trascorso lì solo alcuni giorni, per rispettare impegni di lavoro. La giovane donna si è rivelata una
miniera di sorprese. E’ di origine libanese per parte di padre e siriana per
parte di madre. Vive da moltissimo in Italia e conosce benissimo oltre l’arabo,
l’italiano, anche l’inglese che traduce in francese usando terminologia
specialistica, perché sono documenti di natura finanziaria, per lo più. Lei è
un editore musicale, ma tiene anche corsi di lap-dance e di traduttrice
occasionalmente. Si chiama Gada.
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