E’ noto a tutto il
mondo quanto sia gustosa e varia la cucina italiana che diventa ancora più
saporita se hai la fortuna di addentrarti nell’entroterra e ti viene offerta
dai privati. Così si scoprono vere prelibatezze che ho gustato alla tavola di
mia cognata siciliana. La pasta al forno
la fanno usando una pasta di semola dura a forma di anelletti che condiscono con
ragù di carne trita. Tra gli strati di pasta si mette mortadella, pisellini,
formaggio pecorino grattugiato e s’inforna per una buona mezz’ora a 180°.
Abbiamo gustato gli arancini di riso sul belvedere del monte Pellegrino prima di entrare nel santuario di Santa Rosalia. Sono un impasto di riso cotto con ripieno di ragù oppure di mozzarella e fritti. La ricetta si trova facilmente nell’web.
Che dire dei dolci a base di pasta di mandorle detta frutta marturana, dolcissima e morbidissima quando è fresca.
Tutte le donne siciliane sono in grado di preparare questi dolcetti, poi si sa chi è un’artista è in grado di lavorare l’impasto e dargli la forma di qualsiasi frutto e solo così che si possono acquistare nelle pasticcerie specialistiche, anche qui a Milano, dove risiedo. Ho gustato i tetu
i taralli siciliani
di pasta morbidissima e i passa volanti
che è un impasto a
base di uova e mandorle tritate, difficilissimo da fare. Buonissimi dolcetti ricoperti di sesamo.
A Caserta invece ho
gustato il babà
la sfogliatella riccia
e la famosissima mozzarella di bufala
Qust’ ultima te la propongono anche
altrove, ma non è mai uguale a quella che gusti nei territori d’origine. E’ pasta soda
che si scioglie in bocca e ti lascia un sapore vellutato che subito ne vorresti mangiare un’altra.
Anche a Milano è acquistabile, ma poi io che sono di origine partenopea sento
subito la differenza: questa è solo un sottoprodotto che ti spacciano per la
vera mozzarella di bufala. E che dire della pizza napoletana, ormai piatto
internazionale e altrettanto gustoso sotto tutte le latitudini.
Un antipasto tipico di questi posti. Su fette di pane
abbrustolito si strofina uno spicchio d’aglio e si adagiano
pezzetti di pomodoro condito con basilico, olio e sale q.b. Ognuno ha scelto un primo e un secondo a proprio gusto e una bella fetta di anguria ha
completato il pranzo. Un caffè espresso per chiudere in bellezza.
Abbiamo gustato gli arancini di riso sul belvedere del monte Pellegrino prima di entrare nel santuario di Santa Rosalia. Sono un impasto di riso cotto con ripieno di ragù oppure di mozzarella e fritti. La ricetta si trova facilmente nell’web.
Che dire dei dolci a base di pasta di mandorle detta frutta marturana, dolcissima e morbidissima quando è fresca.
Tutte le donne siciliane sono in grado di preparare questi dolcetti, poi si sa chi è un’artista è in grado di lavorare l’impasto e dargli la forma di qualsiasi frutto e solo così che si possono acquistare nelle pasticcerie specialistiche, anche qui a Milano, dove risiedo. Ho gustato i tetu
i taralli siciliani
di pasta morbidissima e i passa volanti
A Caserta
Vecchia abbiamo pranzato sotto la pergola di un ristorante locale:La Castella e abbiamo preso come antipasto la bruschetta.
Alcune ricette saranno postate in: LA MIA CUCINA / DOLCI (etichetta).












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