Due
sono state le mete della nostra vacanza: Palermo e Caserta. Sono due città del Sud Italia che a mio parere è in grado
di offrire molto, turisticamente
parlando. Queste due città sono ricche di tradizioni, di cultura e di sano
gusto della vita che si traduce in sano benessere. Vi abbiamo soggiornato una decina di giorni e
quasi non ci siamo accorti dello scorrere del tempo. La prima tappa è stata
Palermo, il capoluogo della Sicilia e grande porto del Mediterraneo, ma abbiamo soggiornato in un paesino di
montagna ad una trentina di km di
distanza da questa città portuale, ospiti di parenti dal 9 agosto fino al 17,
dove abbiamo gustato l’amenità dei luoghi e ci siamo divertiti nelle serate
di musica e cabaret. I primi quattro
giorni i miei figli hanno voluto soggiornare al mare, nei pressi della spiaggia
di Mondello, pernottando in un Bed end Break-fast.
Mi hanno riferito che la sera si mangiava benissimo e anche i menù a base di
pesce avevano un costo accessibile. Mondello è la spiaggia più rinomata di Palermo
con tanta movida notturna. Al loro rientro abbiamo dedicato un’intera mattinata
alla visita di Palermo, dove tutta la famiglia ha ammirato da fuori e dentro diverse chiese, poi
camminando per le stradine ci siamo imbattuti in uno dei tanti mercati di
quartiere o rionali con i loro colori e profumi caratteristici. Lungo le strade
percorse quanti negozietti di souvenir caratteristici, su cui in bella mostra c’era sempre l’immagine
dell’isola della Sicilia. Siamo saliti sul Monte Pellegrino dove c’è il santuario di Santa Rosalia, la patrona di Palermo, e qui si visita la caverna dove la Santa
è vissuta per sfuggire ad un matrimonio impostole dai genitori. I resti della
Santa sono conservati dentro il Duomo di Palermo, mentre nel santuario c’è una
reliquia della santa. La vigilia di ferragosto i giovani palermitani di solito la trascorrono
in spiaggia accendendo falò e ballando
fino a tardi. Anche i miei figli si sono uniti ai cugini e sono ritornati alle
quattro del mattino. La sera del 15 di agosto (ferragosto) ci doveva essere la
processione con la Madonna dell’Assunta da portare in giro per il paese, ma ha cominciato a
piovere e la processione è stata rimandata, forse annullata.
Il
17 agosto alle 20,30 abbiamo sempre via mare ripreso il viaggio che ci avrebbe
condotto a Napoli. La nostra seconda tappa è stata Caserta, dove si trova la famosissima Reggia di Caserta, la Versailles
italiana. E’ una residenza sontuosa costruita su progetto dell’architetto Luigi
Vanvitelli (è un cognome italianizzato) voluta dal re Carlo III di Borbone nel
1751 e terminata 20 anni dopo dai figli di questi illustri genitori. Essa doveva nelle intenzioni del re superare in
splendore la Reggia di Versailles. Ciò che affascina i turisti non sono tanto
le sale ( sono in totale 1200) che pur conservano la loro eleganza con gli
arredi del ‘700, ma è il parco vastissimo con le sue grandi vasche colme
d’acqua e le sculture lungo un percorso
che veramente ti fa gioire ed esultare di contentezza. Ci sono grandi gruppi scultorei con divinità pagane
lungo il corso della lunga cascata di 12 sbalzi come la Fontana di Cerere, la
Fontana di Atteone, la Fontana di Diana, la Fontana di Eolo. La Fontana di
Venere è posta proprio all’inizio delle cascatelle. Il giardino botanico è
un’altra grande attrattiva per il visitatore, qui si possono ammirare
tantissime varietà di piante provenienti da tutto il mondo.
Si
va a piedi, adesso a disposizione del visitatore ci sono le biciclette
elettriche e la caratteristica carrozzella trainata dal cavallo: le macchine
non hanno accesso al parco.
A
Caserta siamo stati solo due giorni, il
18 e 19 agosto, pernottando in un grazioso albergo nelle vicinanze della
stazione. Il 18 ci siamo concesso una
visita a Caserta Vecchia che si trova in collina ed è un borgo medievale ben
tenuto con tutte le caratteristiche dell’epoca: stradine strette e tortuose,
selciato di pietre e case ad un piano e poi nel centro del borgo una piccola
piazza circondata dalle case su cui campeggia la facciata del Duomo.
L’interno
è suddiviso in tre navate con il
soffitto sorretto da altissime colonne. Varie sculture di pietra, tra cui il
pulpito riccamente lavorato da cui il
sacerdote nelle solennità religiose si rivolge ai fedeli, attirano l’attenzione
del visitatore (vedi galleria foto). Ci sono immagini sacre, tra cui una
bellissima statua del Bambino Gesù disteso nella culla. Nel borgo sono visitabili anche piccole chiese
e in tutte si può ammirare la statua dell’Arcangelo San Michele molto amato da
queste parti sin dai tempi dei Longobardi, arrivati fin qui dopo la caduta
dell’Impero Romano. Sembra che l’Arcangelo sia apparso più volte in quell’epoca
e i Longobardi lo elessero a loro Santo Patrono e Protettore dopo la
conversione al cristianesimo. Molti luoghi di culto Gli dedicarono nei luoghi conquistati e questi centri di
culto in onore di San Michele Arcangelo molte volte sono in caverne sotterrane,
come quella che visitai l’anno scorso in Puglia ad una ventina di km da san
Giovanni Rotondo dove si trova il Santo di Pietralcina (San Pio) Chi arriva a
Napoli non può fermarsi solo a Napoli, c’è moltissimo da vedere spingendosi a
non molti Km. Oltre Caserta c’è la mia città natale:Santa Maria Capua Vetere ,
l’antica Capua dei Romani dove sono possibili visitare l’anfiteatro, secondo
per grandezza al Colosseo, c’è l’arco di Adriano, l’imperatore romano soggiornava a Capua durante i suoi viaggi
per l’impero. Ci sono tanti altri posti
ancora da vedere, ma assolutamente è d’obbligo gustare la pizza, la sfogliatella riccia e il
babà, qui sono talmente buoni da non trovarne di uguali in nessun altro posto
del mondo.
Ps.
Dalla parente palermitana ho carpito una ricetta di dolci tipici del paesino
dove abbiamo soggiornato, che ho già postato, sono nel dialetto locale detti tetu, in italiano sarebbe tartufi
(etichetta Dolci).
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