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lunedì 26 agosto 2013

Le vacanze di questa estate 2013


Due sono state le mete della nostra vacanza: Palermo e Caserta. Sono due città del Sud Italia che a mio parere è in grado di offrire  molto, turisticamente parlando. Queste due città sono ricche di tradizioni, di cultura e di sano gusto della vita che si traduce in sano benessere. Vi  abbiamo soggiornato una decina di giorni e quasi non ci siamo accorti dello scorrere del tempo. La prima tappa è stata Palermo, il capoluogo della Sicilia e grande porto del Mediterraneo,  ma abbiamo soggiornato in un paesino di montagna ad una trentina di  km di distanza da questa città portuale, ospiti di parenti dal 9 agosto fino al 17, dove abbiamo gustato l’amenità dei luoghi e ci siamo divertiti nelle serate di  musica e cabaret. I primi quattro giorni i miei figli  hanno voluto  soggiornare al mare, nei pressi della spiaggia di Mondello, pernottando in un Bed end Break-fast. Mi hanno riferito che la sera si mangiava benissimo e anche i menù a base di pesce avevano un costo accessibile.  Mondello è la spiaggia più rinomata di Palermo con tanta movida notturna. Al loro rientro abbiamo dedicato un’intera mattinata alla visita di Palermo, dove tutta la famiglia ha  ammirato da fuori e dentro diverse chiese, poi camminando per le stradine ci siamo imbattuti in uno dei tanti mercati di quartiere o rionali con i loro colori e profumi caratteristici. Lungo le strade percorse quanti negozietti di souvenir caratteristici, su cui  in bella mostra c’era sempre l’immagine dell’isola della Sicilia. Siamo saliti  sul Monte Pellegrino dove c’è il santuario di Santa Rosalia, la patrona di Palermo, e qui si visita la caverna dove la Santa è vissuta per sfuggire ad un matrimonio impostole dai genitori. I resti della Santa sono conservati dentro il Duomo di Palermo, mentre nel santuario c’è una reliquia della santa. La vigilia di ferragosto  i giovani palermitani di solito la trascorrono in spiaggia accendendo  falò e ballando fino a tardi. Anche i miei figli si sono uniti ai cugini e sono ritornati alle quattro del mattino. La sera del 15 di agosto (ferragosto) ci doveva essere la processione con la Madonna dell’Assunta da portare in  giro per il paese, ma ha cominciato a piovere e la processione è stata rimandata, forse annullata.
Il 17 agosto alle 20,30 abbiamo sempre via mare ripreso il viaggio che ci avrebbe condotto a Napoli. La nostra seconda tappa è stata Caserta, dove si trova  la famosissima Reggia di Caserta, la Versailles italiana. E’ una residenza sontuosa costruita su progetto dell’architetto Luigi Vanvitelli (è un cognome italianizzato) voluta dal re Carlo III di Borbone nel 1751 e terminata 20 anni dopo dai figli di questi illustri genitori.  Essa  doveva nelle intenzioni del re superare in splendore la Reggia di Versailles. Ciò che affascina i turisti non sono tanto le sale ( sono in totale 1200) che pur conservano la loro eleganza con gli arredi del ‘700, ma è il parco vastissimo con le sue grandi vasche colme d’acqua e le sculture lungo  un percorso che veramente ti fa gioire ed esultare di contentezza. Ci sono  grandi gruppi scultorei con divinità pagane lungo il corso della lunga cascata di 12 sbalzi come la Fontana di Cerere, la Fontana di Atteone, la Fontana di Diana, la Fontana di Eolo. La Fontana di Venere è posta proprio all’inizio delle cascatelle. Il giardino botanico è un’altra grande attrattiva per il visitatore, qui si possono ammirare tantissime varietà di piante provenienti da tutto il mondo.
Si va a piedi, adesso a disposizione del visitatore ci sono le biciclette elettriche e la caratteristica carrozzella trainata dal cavallo: le macchine non hanno accesso al parco.
A Caserta  siamo stati solo due giorni, il 18 e 19 agosto, pernottando in un grazioso albergo nelle vicinanze della stazione. Il 18  ci siamo concesso una visita a Caserta Vecchia che si trova in collina ed è un borgo medievale ben tenuto con tutte le caratteristiche dell’epoca: stradine strette e tortuose, selciato di pietre e case ad un piano e poi nel centro del borgo una piccola piazza circondata dalle case su cui campeggia la facciata del Duomo.
L’interno  è suddiviso in tre navate con il soffitto sorretto da altissime colonne. Varie sculture di pietra, tra cui il pulpito  riccamente lavorato da cui il sacerdote nelle solennità religiose si rivolge ai fedeli, attirano l’attenzione del visitatore (vedi galleria foto). Ci sono immagini sacre, tra cui una bellissima statua del Bambino Gesù disteso nella culla.  Nel borgo sono visitabili anche piccole chiese e in tutte si può ammirare la statua dell’Arcangelo San Michele molto amato da queste parti sin dai tempi dei Longobardi, arrivati fin qui dopo la caduta dell’Impero Romano. Sembra che l’Arcangelo sia apparso più volte in quell’epoca e i Longobardi lo elessero a loro Santo Patrono e Protettore dopo la conversione al cristianesimo. Molti luoghi di culto Gli dedicarono  nei luoghi conquistati e questi centri di culto in onore di San Michele Arcangelo molte volte sono in caverne sotterrane, come quella che visitai l’anno scorso in Puglia ad una ventina di km da san Giovanni Rotondo dove si trova il Santo di Pietralcina (San Pio) Chi arriva a Napoli non può fermarsi solo a Napoli, c’è moltissimo da vedere spingendosi a non molti Km. Oltre Caserta c’è la mia città natale:Santa Maria Capua Vetere , l’antica Capua dei Romani dove sono possibili visitare l’anfiteatro, secondo per grandezza al Colosseo, c’è l’arco di Adriano, l’imperatore romano   soggiornava a Capua durante i suoi viaggi per l’impero.  Ci sono tanti altri posti ancora da vedere, ma assolutamente è d’obbligo  gustare la pizza, la sfogliatella riccia e il babà, qui sono talmente buoni da non trovarne di uguali in nessun altro posto del mondo.
Ps. Dalla parente palermitana ho carpito una ricetta di dolci tipici del paesino dove abbiamo soggiornato, che ho già postato, sono nel dialetto locale detti tetu, in italiano sarebbe tartufi (etichetta Dolci).


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