La terapia basilare: la dieta
Tratto da uno studio del professor Vaira, esperto di medicina interna.
La dieta per contrastare la sindrome del colon irritabile non è per niente punitiva. Anzi, oltre a far stare bene, aiuta a sgonfiarsi e a perdere addirittura una taglia. “È necessario però un grande sforzo da parte del paziente, perché solo con la sua collaborazione il medico può preparare uno schema alimentare "su misura",” La regola sempre valida è di segnare su un’agenda per quindici giorni tutto quello che si mangia e quando vengono le crisi. "Con il diario il medico riesce ad avere un'idea degli alimenti che scatenano le crisi, oppure che peggiorano i sintomi,"
La dieta per contrastare la sindrome del colon irritabile non è per niente punitiva. Anzi, oltre a far stare bene, aiuta a sgonfiarsi e a perdere addirittura una taglia. “È necessario però un grande sforzo da parte del paziente, perché solo con la sua collaborazione il medico può preparare uno schema alimentare "su misura",” La regola sempre valida è di segnare su un’agenda per quindici giorni tutto quello che si mangia e quando vengono le crisi. "Con il diario il medico riesce ad avere un'idea degli alimenti che scatenano le crisi, oppure che peggiorano i sintomi,"
ALIMENTI CHE FANNO MALE
"Per
dare un'idea, rappresentano una minaccia i cibi che contengono il lievito, come il pane, le brioche, le merendine e i
biscotti. Vanno evitate anche tutte quelle sostanze che hanno
un’azione eccitante sull’intestino. Vale a dire, base caffè, tè, bevande a di cola, cioccolato. Vanno esclusi
anche le carni molto grasse,
i formaggi stagionati, gli insaccati,
i frutti di mare e le spezie." Attenzione anche agli alimenti che
possono aggravare i sintomi. I principali sono i fagioli per quanto riguarda i legumi e i cibi che producono
gas. In particolare, è bene limitare il più possibile patate e melanzane, perché queste
verdure possono aumentare i problemi di meteorismo e, per la stessa
ragione, le castagne. Anche le mandorle bisogna evitare.
Altre verdure che possono scatenare problemi sono
le cipolle, il sedano, le carote,
i cavoli e i cavoletti di Bruxelles, gli spinaci e i carciofi. Nell’elenco dei cibi da usare con
moderazione, se non se ne può fare a meno, oppure da escludere del tutto,
ci sono anche alcune varietà di frutta. In particolare, sono le albicocche, le banane, le prugne,
le pere e le pesche.
ALIMENTI CHE
FANNO BENE
Al contrario di quanto pensano in molti, le fibre non irritano l’intestino,
ma sono invece un toccasana per chi soffre di sindrome del colon irritabile. È
necessario allora aggiungere all’alimentazione giornaliera 25 grammi di fibra, che potenziano la capacità di
resistenza dell’intestino. In termini pratici, è sufficiente aggiungere alla
prima colazione 50 grammi di corn flave e consumare tra pranzo e cena 3 etti di insalata come la lattuga con due
cetrioli, e per quanto riguarda la frutta, due mele, o tre arance.
L’altra strategia, soprattutto se tra questi alimenti ce n’è qualcuno che dà
“fastidio”, oppure non piace, è la fibra di gomma
di guar. Questa fibra ha un effetto positivo sull’intestino. Uno studio italiano ha dimostrato che il 90% di chi
assume tutti i giorni questa sostanza, ha in tre mesi una risoluzione dei
sintomi, compreso lo stato di ansia. La
fibra di polvere di
guar esiste in due versioni:
liquida da sorseggiare alla mattina a colazione, oppure in polvere insapore da
aggiungere agli alimenti. Sono tutte e due ugualmente efficaci. Rappresentano un rimedio anche i probiotici, che
possono alleviare i sintomi della sindrome del colon irritabile e
favorire i giusti equilibri intestinali. Aiutano, infatti, a prevenire
gonfiori intestinali, stitichezza. In particolare alcuni
probiotici, come il Lactobacillus casei Shirota, permettono
di mantenere bilanciata la microflora intestinale e favoriscono le
funzioni di difesa dell’intestino. Il momento migliore per assumere i
probiotici è la mattina a colazione. Non esiste inoltre il rischio di
assuefazione, tanto che si possono assumere anche per lunghi cicli di
mesi senza interruzioni. Per risolvere il dolore addominale i più
indicati sono i farmaci
anticolinergici. Hanno un’azione antispastica: in pratica, rilassano
la muscolatura dell’intestino che in chi ha un attacco di colite è
contratta. Se ne può assumere una capsula due volte al giorno, per due,
tre giorni. Non di più, altrimenti il corpo si abitua. I principi attivi
più adatti sono trimebutina maleato e mebeverina cloridrato.Nel caso di
una crisi di
diarrea il farmaco più adatto
è a base di loperamide cloridrato. E’ una sostanza molto potente, che
permette di risolvere il disturbo nell’arco di poche ore. Causa però
secchezza in bocca e sonnolenza: è necessario quindi bere molto e non
eseguire attività che potrebbero diventare pericolose in caso di un
attacco di sonno. Inoltre questi farmaci potenziano l’azione di altri
principi attivi come gli antistaminici e gli antidepressivi tricicli: è
un aspetto da tenere presente se si stanno seguendo cure per altri problemi
di salute, che comprendono questi principi attivi.Quando invece si manifesta un attacco di stipsi, la soluzione è un prodotto osmotico.
Ce ne sono di vari tipi: lassativi salini come il solfato di magnesio, il
fosfato e solfato di sodio, e zuccherini come mannite, sorbitolo,
lattulosio. La loro azione è semplice. Attirano acqua nell'intestino e la
bloccano in modo da rendere le feci più morbide. Devono essere
considerati però un rimedio “di pronto intervento” e non la regola,
perché possono causare crampi e gonfiori addominali e meteorismo. Infine,
nel caso di meteorismo il principio attivo più adatto è
il Simeticone, perché fa “esplodere” le bolle di gas presenti nella
pancia trasformandole in gas libero, facilmente eliminabile. La compressa
va presa subito dopo il pasto.
CURA L’INTESTINO CON LE ERBE
Quando l’intestino è irritabile si può soffrire di diarrea o
stipsi, disturbi che possono influenzare il benessere generale. Un aiuto senza
farmaci arriva dalle erbe con proprietà rilassanti e riequilibranti. Combattono
anche il gonfiore addominale. Ecco i rimedi verdi più efficaci
Per
regolarizzare l'intestino, è bene seguire le regole del buonsenso: consumare i
pasti con calma e lontano da fonti di stress o tensione; evitare gli eccessi, e
masticare bene ogni boccone.
Le erbe possono
contribuire a riequilibrare la flora batterica intestinale. Il fico è
un ottimo riequilibrante, che può essere assunto sotto forma di tisana.
Finocchio contro il gonfiore addominale
Un ottimo
rimedio contro il gas intestinale è il carbone vegetale a base di finocchio,
che spesso agisce in sinergia con melissa, anice, cumino e coriandolo. È
disponibile in compresse da prendere secondo le indicazioni riportate sulla
confezione.
Grazie
alle sue proprietà antispastiche e calmanti, il tiglio è molto indicato in caso di disturbi
da colon irritabile: sciogli 40-50 gocce in acqua per 1-2 volte al giorno.
Può essere abbinato alla melissa, che
ne potenzia le virtù, e favorisce inoltre la digestione: si suggeriscono 30-40
gocce disciolte in acqua, 20 minuti prima dei pasti principali.
Dalle virtù rilassanti, la camomilla
aiuta a ridurre gli spasmi dell'intestino. Contiene inoltre proprietà
antiossidanti e antinfiammatorie.
Il mirtillo svolge
un’attività riequilibrante e protettiva proprio sull’ intestino. Il rimedio
funziona in modo ottimale se associato al fico e al tiglio per le proprietà
riequilibranti e antistress. Inizia la giornata con 50 gocce di mirtillo al
mattino.
Utile per calmare l'intestino, la tisana ai semi di finocchio ha proprietà lenitive.
Aggiungi a una tazza d’acqua in ebollizione un cucchiaio di finocchio e mezzo cucchiaio di malva, lascia bollire per circa due minuti e poi far riposare 10 minuti a fuoco spento e bere
La malva lenisce, rinfresca ed è blandamente lassativa. Esplica le sue benefiche funzioni soprattutto se associata al finocchio. Due tazze al giorno di tisana alla malva hanno un’azione regolatrice, oltre ad attenuare eventuali gonfiori all’ addome.
Utile per calmare l'intestino, la tisana ai semi di finocchio ha proprietà lenitive.
Aggiungi a una tazza d’acqua in ebollizione un cucchiaio di finocchio e mezzo cucchiaio di malva, lascia bollire per circa due minuti e poi far riposare 10 minuti a fuoco spento e bere
La malva lenisce, rinfresca ed è blandamente lassativa. Esplica le sue benefiche funzioni soprattutto se associata al finocchio. Due tazze al giorno di tisana alla malva hanno un’azione regolatrice, oltre ad attenuare eventuali gonfiori all’ addome.
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