Lo ammetto sono fissata con la postura. In casa, richiamo continuamente mio figlio a
stare dritto con la schiena. Ricordo il mio papà che pur svolgendo un lavoro umile,
ma impegnativo che lo costringeva a tenere la schiena curva, camminava dritto
come un fuso, quando insieme alla mamma si concedeva il suo lusso: andare al
cinema.
In casa correggo la mia postura guardandomi negli specchi dislocati un
po’ dovunque, perché servono a raddoppiare gli spazi e a illuminare l’ambiente.
Cerco di camminare sciolta e elegante non in modo rigido. In qualche modo
trasmetto questo messaggio al mio Io interiore, affinché poi all’esterno tutto
diventi automatico e naturale, senza che
sia palese la mia intenzione.
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