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venerdì 2 gennaio 2015

Siddharta di Hermann Hesse

Ci sono libri che acquistano valore man mano che passa il tempo, perché contengono verità che vengono comprese a distanza di tempo, mentre passano sotto silenzio gli anni della prima edizione.
E' anche il caso di questo romanzo. 
Siddharta, figlio di un bramino, è un promettente giovane pieno di qualità: è bello, intelligente, versato negli studi. E’ incline all’introspezione interiore, sempre alla ricerca di risposte ai mille perché che si affacciavano alla sua mente. Per tutto questo è molto amato e ammirato da tutti. Un giorno la vita di un gruppo di Samana, monaci del bosco, lo convinse ad allontanarsi dalla famiglia per cercare l’Assoluto, per comprendere la verità. Impara dai monaci tre cose: a digiunare, a pensare, ad aspettare, che poi gli saranno utili quando crede che anche per lui è giunto il momento di vivere la vita degli uomini. E la vivrà fino in fondo, diventando un ricco mercante e amico intimo di una cortigiana, da cui avrà un figlio. Questa vita gli farà capire molte cose e lo porterà a quella perfezione che era stata la spinta iniziale del suo lungo peregrinare. Dopo aver vissuto da peccatore, comprende verità che prima ignorava o non riusciva a penetrare. Tutto gli sarà chiaro quando si allontana per sempre dalla vita mondana, per cui ora prova soltanto ribrezzo. Alla fine dei suoi anni terreni ha per compagno un barcaiolo che traghetta viaggiatori sul fiume e presso il quale conduce una vita povera, ma ricca interiormente.  Egli riscopre dentro di sé il mondo intero. Il suo cuore che mai era stato capace d’amore scopre l’amore verso ogni cosa, sia per la natura che per gli uomini, verso cui ora non prova più ribrezzo. Guarda ogni cosa con occhi nuovi e ridenti. Tutto questo gli procura intima pace , calma e serenità che lo distacca dal Mondo, ma non per questo glielo rende indifferente, anzi si sente tutt’uno con esso.
Ha capito che tutto è nell’Assoluto; che non c’è passato, né futuro, ma è tutto presente. Ciò che eravamo o saremo, siamo. Non c’è bisogno di affannarci, ma vivere semplicemente e prendere la vita per come viene, accettando la malasorte senza angustiarsi più di tanto.
Soprattutto ha capito che è l’Amore senza riserve che conforta, che ti dà la forza di superare ogni cosa, che ti scuote e ti incita.

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