Questo è il terzo
post, dopo averne cestinato due perché troppo animosi verso questa Riforma che
sta già sconvolgendo il mondo della scuola e mette ansia nonostante non sia
ancora a regime e qualche rettifica
auguriamoci ci possa essere nel poco tempo a disposizione per
l’approvazione finale. Che dire? Questa riforma ha spiazzato tutti. Non c’è
pace per la categoria degli insegnanti. I titoli dei giornali parlano chiaro,
il Capo d’Istituto avrà nelle sue mani le carriere di molti lavoratori della
scuola e a sua discrezione li innalzerà o definitivamente farà in modo che ne siano
allontanati.
Io per essere una docente
di lungo corso come mi definisco, conosco quest’ambiente e dico che questo mondo, sopravvissuto alle molte picconate ricevute
nel corso di tutti gli anni trascorsi, i cui addetti al lavoro hanno sempre
garantito un servizio più che onorevole, adesso
non sopravvivrà. Sarà troppo invasiva questa ennesima Riforma, di cui non
si sentiva proprio la necessità! La Buona Scuola si ottiene non investendo di
ulteriore autorità il Preside, perché questi da sempre si comporta come un re. Adesso
sarà peggio, l ’imprimatur ministeriale potrà dare alla testa a qualcuno e cosa
accadrà non si sa. Poveri Docenti! Le
preferenze ci sono in ogni ambito sociale e bisogna conviverci, ma se queste preferenze
portano a un bonus tintinnante, la cosa si fa critica. Quali parametri
garantiranno l’oggettività del merito? Quali docenti dovranno ricevere questo
bonus? E’ sempre il preside a scegliere? Sarà una guerra tra poveri! I docenti per la professione che svolgono
sono sempre in competizione e questo è accettato, perché la si vive come uno
stimolo a migliorarsi e a dare il meglio di sé, ma se la produttività sarà soppesata in modo arbitrario
e penalizzante per alcuni che non vedranno riconosciuti i loro meriti, allora
le cose volgeranno al peggio per la scuola. Addio clima sereno e sorridente, ma
musi lunghi e polemici. Gli adulatori avranno la meglio su quelli che con
serietà svolgono un servizio attivo,
professionalmente ineccepibile. L’insegnamento che secondo alcune
ricerche è la seconda categoria, dopo quella dei piloti d’aerei di linea, più
stressante al mondo, adesso si prepara a subire un ulteriore schiaffo.
La Buona Scuola si
ottiene premiando tutti i docenti con ingresso ai musei, con abbonamenti ai
quotidiani e a riviste, con corsi di aggiornamento di arricchimento
professionale, liberamente scelti, mai imposti e il tutto elargito gratuitamente. Infine, ma non ultimo per importanza, assicurando un buon stipendio. Cosa fanno i
Sindacati di Categoria, lo SNALS, la CISL, la UIL e tutti gli altri, stanno a
guardare, perché non organizzano insieme ai
docenti, manifestazioni in piazza, dalla più piccola alla più grande?
E’ in gioco il futuro
educativo dei nostri figli e nipoti che hanno diritto di entrare in un ambiente
sano, democraticamente giusto e non assistere da spettatori impotenti a un
gioco di nervi, perché ricadrà sul loro profitto questa ennesima scelleratezza.
Non è una <<buona scuola>> quella che si profila all’orizzonte. Ci
vorrebbe una Commissione esterna super partes, più equa a mio avviso, a
determinare sulla base di un lavoro triennale con risultati che parlano chiaro,
chi è meritevole di onori e merita gli scatti di carriera. Solo così il
responso sarà accettato, sulla base concreta dei risultati ottenuti con la
propria classe; il docente rinnoverà le sue energie, s’impegnerà a dare di più per gli anni a venire. La docenza è una
categoria speciale e l'insegnante è uno spirito libero e tale deve restare, non può ricevere
imposizioni che rendono ancora più pesante la sua giornata lavorativa. Al
giorno d’oggi entrare in classe è come entrare in una gabbia di leoni e son
dolori se il docente non ha la sua autorità che gli viene dalle competenze
specifiche della materia d’insegnamento e dagli anni di onorevole servizio che
ora una riforma empia mette in crisi, se non viene riconosciuto nel Collegio
dei Docenti.
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