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giovedì 19 marzo 2015

Svegliatevi Docenti!

Questo è il terzo post, dopo averne cestinato due perché troppo animosi verso questa Riforma che sta già sconvolgendo il mondo della scuola e mette ansia nonostante non sia ancora a regime e qualche rettifica  auguriamoci ci possa essere nel poco tempo a disposizione per l’approvazione finale. Che dire? Questa riforma ha spiazzato tutti. Non c’è pace per la categoria degli insegnanti. I titoli dei giornali parlano chiaro, il Capo d’Istituto avrà nelle sue mani le carriere di molti lavoratori della scuola e a sua discrezione li innalzerà o definitivamente farà in modo che ne siano allontanati.
Io per essere una docente di lungo corso come mi definisco, conosco quest’ambiente e dico che questo mondo, sopravvissuto alle molte picconate ricevute nel corso di tutti gli anni trascorsi, i cui addetti al lavoro hanno sempre garantito un servizio più che onorevole, adesso non sopravvivrà. Sarà troppo invasiva questa ennesima Riforma, di cui non si sentiva proprio la necessità! La Buona Scuola si ottiene non investendo di ulteriore autorità il Preside, perché questi da sempre si comporta come un re. Adesso sarà peggio, l ’imprimatur ministeriale potrà dare alla testa a qualcuno e cosa accadrà  non si sa. Poveri Docenti! Le preferenze ci sono in ogni ambito sociale e  bisogna conviverci, ma se queste preferenze portano a un bonus tintinnante, la cosa si fa critica. Quali parametri garantiranno l’oggettività del merito? Quali docenti dovranno ricevere questo bonus? E’ sempre il preside a scegliere? Sarà una guerra tra poveri!  I docenti per la professione che svolgono sono sempre in competizione e questo è accettato, perché la si vive come uno stimolo a migliorarsi e a dare il meglio di sé, ma se la  produttività sarà soppesata in modo arbitrario e penalizzante per alcuni che non vedranno riconosciuti i loro meriti, allora le cose volgeranno al peggio per la scuola. Addio clima sereno e sorridente, ma musi lunghi e polemici. Gli adulatori avranno la meglio su quelli che con serietà svolgono un servizio attivo,  professionalmente ineccepibile. L’insegnamento che secondo alcune ricerche è la seconda categoria, dopo quella dei piloti d’aerei di linea, più stressante al mondo, adesso si prepara a subire un ulteriore schiaffo.
La Buona Scuola si ottiene premiando tutti i docenti con ingresso ai musei, con abbonamenti ai quotidiani e a riviste, con corsi di aggiornamento di arricchimento professionale, liberamente scelti, mai imposti e il tutto elargito gratuitamente. Infine, ma non ultimo per importanza, assicurando un buon stipendio. Cosa fanno i Sindacati di Categoria, lo SNALS, la CISL, la UIL e tutti gli altri, stanno a guardare, perché non organizzano insieme ai docenti, manifestazioni in piazza, dalla più piccola alla più grande?
E’ in gioco il futuro educativo dei nostri figli e nipoti che hanno diritto di entrare in un ambiente sano, democraticamente giusto e non assistere da spettatori impotenti a un gioco di nervi, perché ricadrà sul loro profitto questa ennesima scelleratezza. Non è una <<buona scuola>> quella che si profila all’orizzonte. Ci vorrebbe una Commissione esterna super partes, più equa a mio avviso, a determinare sulla base di un lavoro triennale con risultati che parlano chiaro, chi è meritevole di onori e merita gli scatti di carriera. Solo così il responso sarà accettato, sulla base concreta dei risultati ottenuti con la propria classe; il docente rinnoverà le sue energie,  s’impegnerà a dare  di più per gli anni a venire. La docenza è una categoria speciale e l'insegnante è uno spirito libero e tale deve restare, non può ricevere imposizioni che rendono ancora più pesante la sua giornata lavorativa. Al giorno d’oggi entrare in classe è come entrare in una gabbia di leoni e son dolori se il docente non ha la sua autorità che gli viene dalle competenze specifiche della materia d’insegnamento e dagli anni di onorevole servizio che ora una riforma empia mette in crisi, se non viene riconosciuto nel Collegio dei Docenti.

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