Gallipoli dista 15 minuti di
macchina da Nardò dove mi trovo per una vacanza di due settimane e io e mio
marito domenica abbiamo deciso di andarci per visitare il suo Centro Storico.
E’ una bella città lambita dal mare, con
il suo porticciolo pieno di barche e alcuni traghetti pronti a partire pieni di
turisti. Non mi sono soffermata molto sul lungomare, il mio obiettivo era
scendere dall’ autovettura e incamminarmi verso il Centro Sorico, dove si
riversa tutta la gente che viene a Gallipoli. Le strade strette e tortuose, i
palazzi vetusti e i negozietti colmi di articoli locali mi attraevano molto di
più. Ho ammirato la facciata barocca della sua imponente chiesa e non distante
il Museo che non ho visitato, che dedicava una mostra ai d’ Angiò, una delle
dinastie che hanno governato il Sud d’Italia, prima degli Aragonesi che hanno
lasciato a loro imperitura memoria la famosissima Reggia di Caserta la cui
bellezza si riverbera nei secoli. Due ore sono troppo poche per ammirare questa
splendida città che va centellinata come il buon vino a piccoli sorsi:
all’alba, a mezzogiorno e al tramonto , per non parlare della sera, perché sa offrire
molto al turista come sono io in questo
momento, in cui tutto mi incuriosisce, mi affascina e mi entusiasma. Domenica
ci sarei stata tutto il giorno a Gallipoli, Purtroppo, mio marito non vede l’ora di ripartire quando arriva in un
luogo, non si lascia avvolgere dall’ incantesimo del posto, non si lascia ammaliare
dalle bellezze del luogo. Io al contrario a Gallipoli avrei voluto respirare il suo profumo fresco che mi parlava di
mare, di cucina salentina, di cultura e artigianato pregiato e di grande
maestria, fino a stordirmi. Ho visitato il Presepe di Betlemme che ripropone con statue a misura
d’uomo la notte di Natale e mi sono attardata davanti alle vetrine, acquistando
dei souvenirs. Ho fatto visita alla chiesa che non ho visitato e fotografato come faccio di solito, perché c’era un’omelia in corso. Ho ammirato la piazzetta antistante la chiesa in quel momento gremita
di turisti inglesi, rapiti dalla bellissima facciata barocca della chiesa.







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