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sabato 29 gennaio 2022

Perché la RAI la chiamiamo “mamma”

La nostra rete televisiva è nata ufficialmente nel 1950, ma ha cominciato a trasmettere nel 1951 con le prime trasmissioni di prova generale. Bisogna aspettare il 1954 per avere un palinsesto degno di nota. Il 3 gennaio 1954 l'annunciatrice televisiva Fulvia Colombo diede avvio alle trasmissioni televisive regolari del Programma Nazionale, l'attuale Rai 1.  Il primo programma televisivo in assoluto fu “Arrivi e partenze” condotto da Mike Bongiorno e Armando Pizzo. Ancora pochissimi, però erano gli  italiani ad aver acquistato i primissimi televisori, degli scatoloni grossi e ingombranti che trasmettevano in bianco e nero. La mia nonna mi raccontava che al paese erano pochissimi ad averlo e lei con il nonno insieme a tanti altri andava a vedere la tele nella casa della famiglia più vicina.  Ora mi rendo conto del disagio che provavano queste persone che si vedevano invase da questo bel gruppo di persone all’ora di cena. Sono stati veramente ospitali, perché la nonna  mi ha raccontato che mai  alcuno si è lamentato. Quelli erano gli anni del dopoguerra e la maggior parte della popolazione era contadina ed analfabeta. Mia nonna e tante altre persone seguiva la trasmissione dove un maestro bravissimo <<prestato alla tele>> insegnava a scrivere e a conoscere la lingua italiana. A quei tempi, soprattutto nei paesini e nelle province più lontane dalle grandi città tutti parlavano in dialetto. La RAI ha davvero contribuito a diffondere la lingua italiana. Io pure da bambina mi esprimevo solo in dialetto, pur frequentando la scuola, c’era vergogna a usare la lingua italiana. Poi con l’emigrazione che c’è stata negli anni ’60, quando molti contadini del Sud si sono trasferiti con tutta la famiglia al Nord per lavorare nelle fabbriche, con i figli nati al Nord e frequentanti le scuole locali, man mano si è persa la parlata dialettale. Anch’io sono una emigrata, dopo essermi laureata, per avere maggiore chance di lavoro mi sono trasferita nella metropoli milanese e i miei due figli sono nati qui e in famiglia mai si è parlato in dialetto, essendo io di origine campana e mio marito di origine siciliana. In poche parole, i miei figli non  parleranno mai il dialetto napoletano e siciliano, sebbene riescono a comprenderlo per i tanti viaggi e incontri con i familiari lasciati al sud. Una trasmissione che è diventata una icona nazionale e se ne parla tutto l’anno, ma fa andare in fibrillazione già a gennaio è SANREMO che aprirà i battenti martedì 1° febbraio e fino a sabato molti telespettatori saranno incollati a seguire questa gara canora. Il primo Festival di Sanremo  si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 29 al 31 gennaio 1951 alle ore 22,00  e fu condotto da Nunzio Filogamo, ma solo alla radio si poteva ascoltarlo. Furono in gara 20 canzoni, mentre a concorrere furono solamente tre interpreti: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano. Vinse “Grazie dei fiori”, interpretata da Nilla Pizzi. La RAI solo nel 1955 lo manderà in onda in televisione e a condurlo fu Armando Pizzo, più telegenico. SANREMO continua ad avere ascolti di tutto rispetto e molti cantanti che si sono esibiti su quel palco sono poi diventati famosissimi in tutto il mondo. Vogliamo citarne qualcuno? Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Albano, ma quelli che hanno davvero “spaccato” per i premi e le esibizioni in show di grande rilievo sono stati i Maneskin, una band che è nata nel 2016 e si esibiva nelle strade di Roma, è arrivata seconda a “X-factor” e che l’anno scorso ha vinto “Sanremo” e poi ha partecipato al “Festival  Europeo della Canzone” classificandosi primi tra tutti i cantanti europei scelti dalle varie Nazioni per rappresentarli. L’Italia vi partecipa con il cantante vincitore di “Sanremo”. Questa vittoria e quindi “Sanremo” è stato il vero trampolino di lancio dei Maneskin che stanno ottenendo un successo inaspettato dovunque si esibiscono. Sono ragazzi tuttora giovanissimi, hanno una ventina d’anni ciascuno,  suonano musica rock che hanno riportato in auge con le loro performances folli, a volte discutibili. Così è se vi piace, come diceva il titolo di una “pièce” di Luigi Pirandello. Ritornando all’incipit, mamma RAI si è distinta per varietà di produzione di fiction e programmi educativi che spalma in tutti i suoi canali, sono 12 al momento, sebbene la rete ammiraglia rimane RAI1, dove vengono trasmessi i programmi “fiori all’occhiello”. Un esempio: domenica 6 febbraio  andrà in onda la 1a puntata della 3° stagione tratta dai libri di Elena Ferrante: “L’amica geniale”, 4 libri che ho acquistato e letto, bellissimi, che hanno avuto grandissimo successo editoriale in tutto il mondo e anche la fiction prodotta da mamma RAI è stata seguita all’estero con apprezzamento unanime.


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