La
nostra rete televisiva è nata ufficialmente nel 1950, ma ha cominciato a
trasmettere nel 1951 con le prime trasmissioni di prova generale. Bisogna
aspettare il 1954 per avere un palinsesto degno di nota. Il 3 gennaio 1954
l'annunciatrice televisiva Fulvia Colombo diede avvio alle trasmissioni televisive
regolari del Programma Nazionale, l'attuale Rai 1. Il primo programma televisivo in assoluto fu
“Arrivi e partenze” condotto da Mike Bongiorno e Armando Pizzo. Ancora
pochissimi, però erano gli italiani ad aver
acquistato i primissimi televisori, degli scatoloni grossi e ingombranti che
trasmettevano in bianco e nero. La mia nonna mi raccontava che al paese erano
pochissimi ad averlo e lei con il nonno insieme a tanti altri andava a vedere
la tele nella casa della famiglia più vicina. Ora mi rendo conto del disagio che provavano
queste persone che si vedevano invase da questo bel gruppo di persone all’ora
di cena. Sono stati veramente ospitali, perché la nonna mi ha raccontato che mai alcuno si è lamentato. Quelli erano gli anni
del dopoguerra e la maggior parte della popolazione era contadina ed
analfabeta. Mia nonna e tante altre persone seguiva la trasmissione dove un
maestro bravissimo <<prestato alla tele>> insegnava a scrivere e a
conoscere la lingua italiana. A quei tempi, soprattutto nei paesini e nelle
province più lontane dalle grandi città tutti parlavano in dialetto. La RAI ha davvero contribuito a diffondere la lingua italiana. Io pure da bambina mi
esprimevo solo in dialetto, pur frequentando la scuola, c’era vergogna a usare
la lingua italiana. Poi con l’emigrazione che c’è stata negli anni ’60, quando
molti contadini del Sud si sono trasferiti con tutta la famiglia al Nord per
lavorare nelle fabbriche, con i figli nati al Nord e frequentanti le scuole
locali, man mano si è persa la parlata dialettale. Anch’io sono una emigrata,
dopo essermi laureata, per avere maggiore chance di lavoro mi sono trasferita
nella metropoli milanese e i miei due figli sono nati qui e in famiglia mai si
è parlato in dialetto, essendo io di origine campana e mio marito di origine
siciliana. In poche parole, i miei figli non
parleranno mai il dialetto napoletano e siciliano, sebbene riescono a
comprenderlo per i tanti viaggi e incontri con i familiari lasciati al sud. Una
trasmissione che è diventata una icona nazionale e se ne parla tutto l’anno, ma
fa andare in fibrillazione già a gennaio è SANREMO che aprirà i battenti
martedì 1° febbraio e fino a sabato molti telespettatori saranno incollati a
seguire questa gara canora. Il primo
Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di
Sanremo dal 29 al 31 gennaio 1951
alle ore 22,00 e fu condotto da Nunzio
Filogamo, ma solo alla radio si poteva ascoltarlo. Furono in gara 20 canzoni,
mentre a concorrere furono solamente tre interpreti: Nilla Pizzi, Achille
Togliani e il Duo Fasano. Vinse “Grazie dei fiori”, interpretata da Nilla
Pizzi. La RAI solo nel 1955 lo manderà in onda in televisione e a condurlo fu Armando
Pizzo, più telegenico. SANREMO continua ad avere ascolti di tutto rispetto e molti cantanti che
si sono esibiti su quel palco sono poi diventati famosissimi in tutto il mondo.
Vogliamo citarne qualcuno? Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Albano, ma quelli
che hanno davvero “spaccato” per i premi e le esibizioni in show di grande
rilievo sono stati i Maneskin, una band che è nata nel 2016 e si esibiva nelle
strade di Roma, è arrivata seconda a “X-factor” e che l’anno scorso ha vinto
“Sanremo” e poi ha partecipato al “Festival Europeo della Canzone”
classificandosi primi tra tutti i cantanti europei scelti dalle varie Nazioni
per rappresentarli. L’Italia vi partecipa con il cantante vincitore di
“Sanremo”. Questa vittoria e quindi “Sanremo” è stato il vero trampolino di
lancio dei Maneskin che stanno ottenendo un successo inaspettato dovunque si
esibiscono. Sono ragazzi tuttora giovanissimi, hanno una ventina d’anni
ciascuno, suonano musica rock che hanno
riportato in auge con le loro performances folli, a volte discutibili. Così è
se vi piace, come diceva il titolo di una “pièce” di Luigi Pirandello.
Ritornando all’incipit, mamma RAI si è distinta per varietà di produzione di
fiction e programmi educativi che spalma in tutti i suoi canali, sono 12 al
momento, sebbene la rete ammiraglia rimane RAI1, dove vengono trasmessi i
programmi “fiori all’occhiello”. Un esempio: domenica 6 febbraio andrà in onda la 1a puntata della 3° stagione
tratta dai libri di Elena Ferrante: “L’amica geniale”, 4 libri che ho
acquistato e letto, bellissimi, che hanno avuto grandissimo successo editoriale
in tutto il mondo e anche la fiction prodotta da mamma RAI è stata seguita
all’estero con apprezzamento unanime.
Appunti, curiosità, note di viaggi, esperienze......che costituiscono un interesse per me
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sabato 29 gennaio 2022
Perché la RAI la chiamiamo “mamma”
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