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sabato 28 giugno 2025

LE 7 NOTE DIVENTANO MEDICINA

 


Curare il mal di schiena con le note di Chopin, prevenire il mal di testa con Mozart. Questo è il potere della musicoterapia, utilizzata in ambito ospedaliero, in tutto il mondo, per guarire i disturbi psicosomatici. L’ansia si cura con il Parsival di Wagner, il Valzer in La minore di Chopin, la Primavera di Vivaldi e L’Autunno di Beethoven. I disturbi digestivi si curano con la Sonata per violino di Bartok o il Valzer di Ravel. Per l’insonnia, invece, la Ninna Nanna di Brahms, i Notturni di Chopin o il Rosario di Nevin. Il potere curativo della musica è noto sin dall’antichità e già il medico Esculapio consigliava ai suoi pazienti i trattamenti musicali. L’ascolto dei brani comporta delle modificazioni a livello cerebrale e il rilascio di betaendorfine che hanno un effetto analgesico. Ma ogni tipo di musica ha effetti diversi: la classica aumenta la frequenza cardiaca e tonifica la circolazione del sangue; la melodica, invece, rallenta i battiti cardiaci, diminuisce la forza di contrazione del cuore e crea un rilassamento profondo. Effetti positivi anche sulla digestione, ma solo se il volume è compreso tra i 4 e 10 decibel. La terapia può essere passiva, cioè basarsi sull’ascolto di alcuni brani affini con la personalità del paziente. Un brano detto <<enfatico>>, ad esempio, deve rispecchiare lo stato d’animo interiore, e ha un’intonazione malinconica e lenta. Un brano <<inverso>> deve rilassare e distendere i nervi. Quello <<estetico>> stimola l’effetto desiderato dal paziente, quindi dovrà essere calmante e rasserenante nell’ansioso. La terapia attiva , invece, consiste nel cantare e suonare. Una voce che si articola su una vasta gamma di toni, ad esempio, rivela collera ed in alcuni casi disturbi nervosi. Ascoltare la musica fa bene davvero a tutti quanti, prima si comincia e meglio è.

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