E’
da un po’ che penso e ripenso al sentimento di “Felicità” E mi chiedo se non
stiamo buttando via il nostro tempo piangendoci addosso e insistendo a pensare
che questa la si troverà solo dopo la morte, andando in Paradiso. Per chi è
cristiano e credente è questa la risposta sentita mille e più volte. Ma il desiderio
di essere felice lo proviamo non appena acquisiamo coscienza di noi stessi.
Vogliamo essere felici qui e subito. Ognuno di noi per tutta la sua vita fa
sforzi incredibili per assicurarsi il benessere che non è soltanto soddisfare i
bisogni primari, cioè il pane quotidiano e un tetto sulla testa. Aspiriamo a
molto di più. Vogliamo sentirci bene nella nostra pelle. Cerchiamo armonia e pace dentro e intorno a noi, le vogliamo
sentire adesso e senza indugio. Non vogliamo soffrire, superare prove penose
come predicano i religiosi, perché poi alla fine dei nostri giorni ci sarà il
premio finale. Come dicevo sopra, se questo desiderio è così ossessivamente
presente in noi viene logico pensare che questa felicità la possiamo
raggiungere mentre siamo ancora in vita. Facciamo, allora, attenzione ai nostri
pensieri, comportamenti, umori, azioni, ecc…
Riflettiamo,
quindi, sulle cose che ci danno sensazioni positive, ci danno gioia, ci fanno
sentire bene. E’ chiaro che non dobbiamo chiedere la luna!
Così il progetto
<<Felicità>> sarà alla portata di tutti!
Qualcuno
penserà a cose materiali; io personalmente non credo che la felicità si associ
ad esse. Il sentimento di felicità è qualcosa di etereo, che si può solo
sentire. Bisogna elevarsi, superare i pensieri contingenti, entrare in una
dimensione più distaccata dall’umano sentire per trovare pace e armonia dentro e intorno a noi: queste per me sono sinonimo di felicità. Anche
una vita semplicemente vissuta può essere felice. Gioiendo dei piccoli
successi, apprezzando i doni della vita, accettando gli ostacoli davanti al
nostro cammino, fondamentali per la nostra crescita, faremo entrare la felicità nella nostra vita!
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