“Per quasi 10 anni avevo passato
ogni momento libero a imparare nomi scientifici, descrizioni e significati dei
fiori, ma fino a quel momento avevo utilizzato solo una piccola parte delle
conoscenze acquisite . avevo usato quasi sempre gli stessi fiori: un mazzo di calendulce –dolore -, un cesto di cardi – misantropia -, un pizzico di basilico
essiccato: odio. Avevo cambiato il mio modo di comunicare solo in rare
occasioni: garofani rossi –il mio cuore si spezza – per la giudice….e peonie –
rabbia – per Meredith…
Tratto dal “Il linguaggio dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh cap 1 pag 15
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