……Quando
ci avvicinammo al banco vuoto, però, scorsi una figura con il cappuccio in
testa appollaiata su uno sgabello e appoggiata alla parete. Appena mi vide si
alzò e la sua immagine si riflesse nell’acqua immobile dei secchi senza fiori.
Poi estrasse dalla tasca della felpa qualcosa di verde ed esile e tese il
braccio verso di me…….
…
Io mostrai di accorgermi della sua presenza solo quando allungai una mano, con
gli occhi sempre fissi a terra, per afferrare ciò che mi porgeva. Soltanto
quando fui al sicuro, fuori dalla sua visuale, guardai cosa mi aveva dato. Foglie ovali grigioverdi spuntavano da un
intreccio di ramoscelli verde chiaro carichi di piccole sfere traslucide come
gocce di pioggia. Stavano perfettamente nella mia mano e la punta delle
foglie morbide mi pungeva il palmo.
Vischio.
Supero
tutti gli ostacoli
Tratto
da “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh, pag 68
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