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venerdì 10 aprile 2020

Come gli Italiani festeggeranno la Pasqua

Pasqua è l’altra grande festività cristiana che non ha un giorno fisso per essere celebrata. I mesi in cui si celebra sono marzo o aprile, secondo un conteggio che  fa la Chiesa che per quest’anno ha stabilito che la Santa Pasqua sarà il 12 aprile. E’ una festa solenne che unisce tutta la comunità cristiana del mondo, ma quest’anno la festa la festeggeremo in casa, non possiamo uscire neanche per andare in chiesa dove si officia la Santa Messa in forma solenne con canti e paramenti sacri. Sarà una festa in sordina, tra le pareti di casa nostra. Conoscendo però l’animo degli Italiani, il buon’umore sarà rallegrato dal buon cibo e  né tristezza, né malumore riusciranno a scalfire l' atmosfera della giornata. Ci apprestiamo dunque a festeggiare degnamente questo giorno solenne come solo gli Italiani sanno fare: con timballi e dolci a volontà. L’Italia, vuoi che nei secoli andati è stata terra di conquista: francesi, spagnoli, normanni, germani, arabi, senza contare i popoli che l’hanno invasa quando l’impero romano andò in frantumi, vuoi per le sue caratteristiche geografiche: grandi e piccole vallate chiuse tra le montagne  per decenni  rimaste chiuse le une alle altre,  ha una gastronomia varia tra le più ricche del pianeta per prelibatezze che tutto il mondo ci invidia.  L’estro, l’inventiva creativa, il gusto degli italiani sono noti a tutti. L’Italia è il paese più bello del mondo per paesaggi vari, per ricchezza archeologica, per monumenti e musei che raccolgono opere appartenenti ai secoli passati. Ma ritorniamo al focus del discorso, cioè come verrà festeggiata la Pasqua? In casa ognuno di diletterà a preparare i piatti della propria tradizione. I dolci che non mancheranno su tutte le tavole saranno la colomba pasquale che ormai si fa  in tanti modi: con crema, con cioccolato, con liquore; e  l’uovo al cioccolato fondente o  bianco, quest’ultimo è per i bambini; tutti comunque  acquisteranno l'uovo di cioccolato, incuriositi dalla sorpresa che c’è dentro, che di solito è un oggetto di poco valore. Poi ognuno preparerà il dolce della tradizione, che per me è e rimarrà sempre la pastiera napoletana. Tutti si possono cimentare a prepararla, la ricetta è stampata sulla confezione di grano cotto che si trova in tutti i supermercati italiani e credo anche all’ estero. E’ un prodotto che puoi trovare tutto l’anno con i chicchi di grano ben visibile attraverso il vetro della confezione e chi è previdente non aspetta l’ultimo giorno ad acquistarlo. Io fino a qualche tempo fa ne preparavo fino a 10 di pastiere che poi regalavo , adesso mi limito a pochi intimi.


PASTIERA: SAPEVI CHE…


Attorno alla pastiera sono fiorite leggende favolose senza tempo. Si narra che la sirena Partenope, dopo aver trovato dimora nel golfo tra Posillipo e il Vesuvio, ogni primavera riemergesse dalle acque per omaggiare i viaggiatori con canti melodiosi; le genti del luogo decisero così di ringraziarla offrendole 7 doni preziosi: farina, ricotta, grano, uova, fiori d’arancio, spezie e zucchero. Furono gli dei a mescolare sapientemente questi ingredienti da cui nacque appunto la dolce pastiera. Secondo un altro racconto la pastiera sarebbe nata per caso da un gruppo di pescatori che, in balia di un’ improvvisa tempesta, riuscirono a sopravvivere grazie a pasta condita con ricotta, aromi e grano. Un’ipotesi più accreditata, invece, attribuisce la nascita della pastiera all’ambiente conventuale, nello specifico quello legato a San Gregorio Armeno.





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