Pasqua è l’altra grande
festività cristiana che non ha un giorno fisso per essere celebrata. I mesi in
cui si celebra sono marzo o aprile, secondo un conteggio che fa la Chiesa che per quest’anno ha stabilito
che la Santa Pasqua sarà il 12 aprile. E’ una festa solenne che unisce tutta la
comunità cristiana del mondo, ma quest’anno la festa la festeggeremo in casa,
non possiamo uscire neanche per andare in chiesa dove si officia la Santa Messa in forma
solenne con canti e paramenti sacri. Sarà una festa in sordina, tra le pareti
di casa nostra. Conoscendo però l’animo degli Italiani, il buon’umore sarà rallegrato dal buon cibo e né tristezza, né malumore riusciranno a scalfire
l' atmosfera della giornata. Ci apprestiamo dunque a festeggiare degnamente
questo giorno solenne come solo gli Italiani sanno fare: con timballi e dolci a
volontà. L’Italia, vuoi che nei secoli andati è stata terra di conquista:
francesi, spagnoli, normanni, germani, arabi, senza contare i popoli che l’hanno
invasa quando l’impero romano andò in frantumi, vuoi per le sue caratteristiche
geografiche: grandi e piccole vallate chiuse tra le montagne per decenni rimaste chiuse le
une alle altre, ha una gastronomia varia tra le più ricche del
pianeta per prelibatezze che tutto il mondo ci invidia. L’estro, l’inventiva creativa, il gusto degli
italiani sono noti a tutti. L’Italia è il paese più bello del mondo per
paesaggi vari, per ricchezza archeologica, per monumenti e musei che raccolgono
opere appartenenti ai secoli passati. Ma ritorniamo al focus del discorso, cioè
come verrà festeggiata la Pasqua? In casa ognuno di diletterà a preparare i
piatti della propria tradizione. I dolci che non mancheranno su tutte le tavole saranno la colomba pasquale che
ormai si fa in tanti modi: con crema,
con cioccolato, con liquore; e l’uovo
al cioccolato fondente o
bianco, quest’ultimo è per i bambini; tutti comunque acquisteranno l'uovo di cioccolato, incuriositi dalla
sorpresa che c’è dentro, che di solito è un oggetto di poco valore. Poi ognuno
preparerà il dolce della tradizione, che per me è e rimarrà sempre la pastiera napoletana. Tutti si
possono cimentare a prepararla, la
ricetta è stampata sulla confezione di grano cotto che si trova in tutti i supermercati italiani e credo anche all’ estero. E’ un
prodotto che puoi trovare tutto l’anno con i chicchi di grano ben visibile
attraverso il vetro della confezione e chi è previdente non aspetta l’ultimo
giorno ad acquistarlo. Io fino a qualche tempo fa ne preparavo fino a 10 di pastiere che poi regalavo , adesso mi limito a pochi intimi.
PASTIERA: SAPEVI CHE…
Attorno alla pastiera sono
fiorite leggende favolose senza tempo. Si narra che la sirena Partenope, dopo
aver trovato dimora nel golfo tra Posillipo e il Vesuvio, ogni primavera
riemergesse dalle acque per omaggiare i viaggiatori con canti melodiosi; le
genti del luogo decisero così di ringraziarla offrendole 7 doni preziosi:
farina, ricotta, grano, uova, fiori d’arancio, spezie e zucchero. Furono gli
dei a mescolare sapientemente questi ingredienti da cui nacque appunto la dolce
pastiera. Secondo un altro racconto la pastiera sarebbe nata per caso da un
gruppo di pescatori che, in balia di un’ improvvisa tempesta, riuscirono a
sopravvivere grazie a pasta condita con ricotta, aromi e grano. Un’ipotesi più
accreditata, invece, attribuisce la nascita della pastiera all’ambiente
conventuale, nello specifico quello legato a San Gregorio Armeno.
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