….Elisabeth uscì e tornò con in
mano tre fiori diversi. Prese un tagliere, un coltello affilato e mise tutto
sul tavolo della cucina. <<Ti insegnerò come si fa…..>>… Elisabeth
mi aveva già parlato dei fiori e del loro significato, ma mai in modo regolare
o strutturato…. Il giorno prima al mercato, per esempio, avevamo visto un
borsellino di stoffa con una stampa di piccoli fiori bianchi. << Un
simbolo di povertà su un borsellino, aveva commentato Elisabeth scuotendo la
testa erano le clematidi e che significavano povertà. Adesso, seduta accanto a lei ero eccitata all’idea di una
lezione ufficiale…..<<E’ una primula>> disse…… <<Simbolo dell’infanzia>>,
aggiunse….. <<Passiamo a questo, ora. Il giglio: regalità>>……
Da “Il linguaggio dei fiori” di
Vanessa Diffenbaugh, pagg 166-167
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