Oggi 10 agosto, giorno in cui piovono le stelle cadenti nel cielo, ho deciso, preparerò la piadina e la utilizzerò per il pranzo domenicale, farcite in vario modo. Sono una fan della food blogger più famosa d'Italia Benedetta Rossi , ora anche di Sonia Petronaci , ambedue inviano settimanalmente una ricetta che apprezzo sempre. Hanno due stili diversi di proporsi e io le trovo meravigliose per la passione che ci mettono nel presentarle e proporle sempre piene di dettagli come vedo fare da entrambi, ma con contenuti diversi, più consigli pratici con Benedetta, più consigli elaborati con Sonia. Oggi proporrò la piadina romagnola di Sonia Petronaci come può leggere chiunque andando sul suo sito.
Piadina Romagnola
Ingredienti per 6
piadine di diametro 25-30 cm
Farina 00 500 g
Acqua (o latte) 250 g
Strutto 100 g
Sale 12 g
Bicarbonato 5 g
Procedimento
La versione classica
Per preparare la piadina romagnola in versione classica,
metti tutti gli ingredienti in una ciotola capiente e impastali fino a ottenere
una palla compatta e lavorabile.
Ribalta l’impasto sul
piano e lavoralo per almeno 10-15 minuti finché la pasta diventerà liscia.
A questo punto dividi l’impasto in 6 palline del peso di circa
140 g l’una, coprile con la pellicola e lasciale riposare per 30-40 minuti.
Trascorso il tempo di riposo stendi ogni pallina con il
mattarello cercando di ottenere un cerchio il più regolare possibile del
diametro di 25-30 cm.
ATTENZIONE: Il mattarello va tenuto sempre nella stessa posizione , è la piadina che gira a 90°.
La versione sfogliata
Con lo stesso impasto puoi preparare anche la piadina
sfogliata. In questo caso ti basterà ridurre lo strutto nell’impasto a soli 60
g e utilizzare il resto (40 g) per spennellare la superficie dei dischi di
impasto stesi con il mattarello come in precedenza, e poi richiuderli
arrotolandoli strettamente su se stessi in modo da formare prima un cilindro e
poi una chiocciola.
Copri le chiocciole con della pellicola e lasciale riposare
per altri 30 minuti, poi stendile di nuovo col matterello, formando un cerchio
di 25-30 cm di diametro. Ecco che la tua piadina sfogliata è pronta per essere
cotta.
Cottura
Scalda una padella antiaderente dal fondo piatto, in modo che
risulti ben calda ma non tanto da bruciare la piadina.
Una a una, poggia ogni piadina nella padella e cuocila 2-3
minuti per lato. Dopo la cottura, appoggia ogni piadina su un piatto,
coprendole con un canovaccio pulito per mantenere calore e umidità fino al
momento di farcire e servire.
Note & consigli
* Se vuoi ottenere una piadina più morbida, puoi sostituire
parte o tutta acqua con il latte.
* C’è chi al posto del bicarbonato aggiunge lievito in
polvere istantaneo, ma la ricetta originale non lo prevede.
Domande frequenti
A cosa serve il bicarbonato nella piadina?
Il bicarbonato reagisce con l’acido presente nell’impasto,
producendo anidride carbonica e facendolo lievitare. Usandolo al posto del
lievito otterrai una piadina più morbida.
Che tipo di farina usare per piadina?
Ti consiglio di utilizzare la classica farina di grano tenero
tipo 00 o 0.
Che differenza c’è tra piadina e crescione?
L’impasto è lo stesso, ma viene poi utilizzato in modo
diverso. La piadina è leggermente più spessa e viene farcita dopo la cottura.
Invece il crescione resta più sottile e viene prima farcito e poi cotto.
Nell’impasto della piadina posso utilizzare l’olio al posto
dello strutto?
Sì, puoi utilizzare l’olio extra vergine di oliva, ma
attenzione che, essendo un grasso vegetale, dovrai utilizzarne una quantità
inferiore. Ti consiglio di provare dimezzando le dosi rispetto allo strutto.
Come faccio a piegare la piadina cotta senza romperla?
L’importante è che la pieghi quando è calda o almeno tiepida
perché resta più morbida. Attenzione anche a non cuocerla troppo, altrimenti si
secca e poi diventa difficile piegarla senza romperla.
Conservazione
Una volta pronte, puoi conservare le tue piadine in
frigorifero in un contenitore ermetico per circa 2 giorni. Se preferisci, le
puoi anche congelare.
Curiosità
*Diverse sono le ipotesi sull’origine della piadina e sulla sua
forma e impasto originale. Sicuramente tracce di questo pane tipico si trovano
già all’epoca degli antichi romani, ma forse possiamo risalire addirittura agli
Etruschi. La prima testimonianza scritta della piadina invece risale al 1371,
quando il cardinal Anglico de Grimoard ne parla in un trattato descrivendone la
ricetta: “Si fa con farina di grano intrisa d’acqua e condita con sale. Si può
impastare anche con il latte e condire con un po’ di strutto”.
*Grazie alla semplicità e versatilità della sua preparazione,
per molti secoli la piadina restò il pane dei contadini. La sua vera fortuna
iniziò negli anni ’40 e ’50 quando, grazie ai numerosi chioschi che lungo le
strade la offrivano a poco prezzo, la piadina romagnola seppe conquistare i
turisti arrivati da tutto il mondo sulle calde spiagge romagnole!
*La piadina è stata
anche protagonista di una poesia di Giovanni Pascoli, intitolata appunto “La
piada”. Un’ulteriore testimonianza di come questo cibo “povero” abbia saputo
conquistarsi una nobile fama.
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