Sono una convinta fautrice della pennichella o siesta,
termine spagnolo che indica un momento di riposo dopo pranzo. Impensabile per
gli iperattivi, un sogno per i pigri costretti a non fare pause per impegni di
lavoro. Nei miei ricordi d’infanzia c’è questa imposizione che io assolvevo con
buon animo, a differenza di mia sorella che già dopo 20 minuti sgattaiolava via
senza che nessuno se ne accorgesse per
andare a giocare. Allora era una
forzatura imposta, adesso è un bisogno fisico cercato a cui non so rinunciare, neanche
in pieno inverno, quando già alle 18:00 è sera. Io ho bisogno di staccare la
spina. Sono empatica con la realtà
esteriore e ciò mi affatica molto, devo quindi liberarmi da questo stress con
il concedermi questo riposo pomeridiano che
può anche prolungarsi fino a due ore. E’ più forte di me, quando ci si
avvicina alle 14,30-15,00 sento questo desiderio impellente di distendermi e il
sonno sopraggiunge immediatamente. Secondo gli
specialisti del pisolino pomeridiano come Bill Anthony dell’Università
americana di Harvard, esso favorirebbe la memoria e la creatività. A sostegno
della sua tesi cita personaggi famosi che l’ hanno adottato, come Archimede,
Isaac Newton, Victor Hugo e … il genio universale Leonardo da Vinci che si
concedeva un sonno polifasico, cioè dormire con intervalli simili di giorno e
di notte come i lattanti. Leonardo aveva la sua versione di sonno polifasico:
un quarto d’ora ogni due ore, come oggi i navigatori in regata solitaria. Il
riposino non impone di dormire, l’essenziale è rigenerarsi, concedendosi un
riposo di 20-30 minuti verso le 14. Tutti concordano nell’affermare che tra le 14 e le 15,30 cala
l’attenzione e aumenta la propensione al sonno. Questo, infatti, è il periodo,
dopo il picco notturno, in cui si verificano più incidenti d’auto. E’ legato al
ritmo circadiano che, su 24 ore, prevede due periodi particolarmente favorevoli
al sonno: le ore notturne e il primo pomeriggio. Secondo lo psichiatra Mario
Mantero questo concedersi il riposo pomeridiano è segno di maturità. “Esprime
una ricerca di equilibrio, il desiderio di allentare le tensioni e concedersi
tempo per sé, da adulti responsabili”.
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