Noi italiani siamo un
popolo di grandi qualità, ma ci comportiamo similmente a coloro che esprimono
il talento creativo con sregolatezza.
Non ci siamo ancora resi conto che il nostro oro/tesoro risiede nell' artistico
patrimonio che le generazioni passate ci hanno lasciato. Negli ultimi due
secoli abbiamo lasciato che questo tesoro fosse lasciato incustodito e si sono verificate ruberie che hanno dell’incredibile.
Parchi e ville
storiche sono in abbandono totale e la cosa che fa più rabbia e che sono stati
stanziati soldi che non hanno risolto un bel niente. Un Bene di tutti continua a essere inagibile, non
visitabile, quindi non usufruibile. Questo provoca dolore e rabbia. Il tutore
principale del nostro tesoro è lo Stato, ma questi è il più delle volte non
connesso, fa orecchi da mercante, è affaccendato in ben altre faccende e non si
rende conto che l’ azione che una volta per tutte risolverebbe i problemi
atavici che ci portiamo dietro, ECONOMICI
soprattutto, è quello di volgere un’attenzione certosina e capillare al nostro
immenso patrimonio artistico. Fare in modo che nulla vada perduto. Esso è,
ripeto all’ennesima potenza, il nostro ORO.
Cominciamo per fortuna a essere più sensibili. Trasmissioni come quella del “Kilimangiaro”
denunciano lo scempio in atto, ma dobbiamo fare di più. Ben vengano le giornate
aperte del FAI -Fondo Ambiente Italiano, che apre le porte di tanti musei, ville, siti archeologici
rimasti chiusi e che ha riportato all’ antico splendore. Ha bisogno però di
sostegno, passaparola, di contributi da parte di noi tutti. E’ per tutto quanto
detto, io mi sono decisa a registrarmi sul sito del FAI e inviare una modesta quota di € 39,00 per diventare sostenitore ordinario e
contribuire così alla salvaguardia del patrimonio artistico che tutto il MONDO ci invidia. DOVREBBERO FARLO TUTTI. www.faicultura.it
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