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giovedì 6 settembre 2018

Amaranto

Coltivato già 5000 anni fa in America Centrale, è stato per secoli un  alimento base per la dieta delle popolazioni precolombiane che lo consideravano sacro.
Gli Aztechi lo chiamavano "il grano degli Dei" e gli Inca lo utilizzavano per il potere curativo. L'elevato contenuto proteico rende la farina di amaranto particolarmente preziosa per chi abitualmente consuma alimenti senza glutine.

L’amaranto è un alimento molto digeribile. Anche le donne in gravidanza, gli anziani e i bambini lo possono consumare senza problemi. L’amaranto, come la quinoa, contiene saponine. Per evitare che durante la cottura – che avviene per bollitura – l’amaranto diventi colloso è necessario risciacquarlo molto bene in un colino prima di metterlo in pentola. La presenza di fitosteroli nell’amaranto abbassano il colesterolo  ‘cattivo’ LDL e aumentare il colesterolo ‘buono’ HDL.



Amaranto, controindicazioni

L’amaranto non presenta controindicazioni particolari, ma ha un contenuto moderato di acido ossalico. Da questo punto di vista chi soffre di calcoli e di problemi renali dovrebbe chiedere maggiori informazioni al proprio medico sulla possibilità di consumare l’amaranto, in quali quantità e con quale frequenza. Infine, l’acido ossalico può inibire in parte l’assorbimento del calcio e dello zinco.



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