Tutti
vorremo avere un alito fresco per sentirci a nostro agio in ogni occasione.
Eppure il disturbo dell’alitosi,
più comunemente conosciuto come “alito
cattivo” o “alito pesante”, colpisce oltre il 40% degli italiani.
L’alitosi è un problema che va affrontato, sia
per mantenere in salute la nostra bocca, sia per ritrovare il piacere di stare
bene a contatto con gli altri.
Come l’alito si trasforma in alitosi?
L’alito è formato da vapore acqueo, alcuni gas
e scorie microscopiche. Se si è in buona salute e si segue una buona igiene
orale, esso è inodore. In particolari condizioni, invece, quali fumo, alcool,
eccessiva alimentazione, scarsa igiene orale,assunzione di particolar farmaci
(ansiolitici, antistaminici ecc..) e alcune malattie, l’alito si modifica a causa di una
degradazione batterica del cavo orale, liberando gas (solfuri) che possono dare
origine a un odore molto forte.
Quali le cause?
Le cause possono esse
transitorie che possono risolversi con una scrupolosa igiene orale e una visita
dentistica può risolverle , oppure cause patologiche derivanti da malattie,
quali diabete melito, insufficienza renale cronica, epatica, o da problemi
gastrici come il reflusso gastro-esofageo. Per questo è importante parlarne con
il proprio medico di fiducia.
Le 4 regole d’oro per conquistarsi ogni giorno un alito
fresco.
1.
Lavare
accuratamente i denti, se possibile entro i 20 minuti dalla fine di ogni pasto,
utilizzando un dentifricio ad azione rinfrescante e uno spazzolino dotato di netta
lingua; prevedere l’uso del
filo interdentale per la pulizia serale e, almeno una volta la settimana,
utilizzare un colluttorio ad azione antisettica.
2.
Limitare
il consumo di cibi “alitogeni”(aglio, cipolla, peperoni, carni affumicate)
o di bevande che modificano l’alito
(caffè, birra, vino).
3.
Ridurre
il numero di sigarette giornaliere, se si è forti fumatori.
4.
Bere
quanta più acqua possibile durante la giornata (2 litri sarebbe l’ideale) per
stimolare la produzione di
saliva, elemento primario per la detersione del cavo orale.
Nessun commento:
Posta un commento