Come ho postato qualche giorno fa a proposito del compito che mi si chiede a fine step di un modulo del corso di cucina che sto seguendo, il compito di oggi è quello di preparare una ricetta con "ashwaganda".
Mi sono chiesto cosa fosse mai.
Da qui una serie di ricerche su internet. Risultato: ho speso l'intera mattinata per documentarmi e cercare ispirazione per la ricetta. Sono abbastanza soddisfatta, ne so un po' di più e condivido uno stralcio della ricerca. Ho trovato anche la ricetta che preparerò.
L’Ashwagandha è una delle più potenti piante curative
utilizzate nella medicina
Ayurvedica e nelle culture orientali da migliaia di
anni.
Originaria della regione del Pakistan, dello Sri Lanka e
dell’India, in Occidente è conosciuta e diventata popolare negli ultimi 50 anni
tanto da essere l’erba adattogena più comunemente utilizzata ed ampiamente
studiata.
Ciò che la rende popolare, è infatti la sua capacità di agire
come agente antistress mantenendo in equilibrio i livelli ormonali.
Come tutte le erbe adattogene, l’ashwagandha aiuta il corpo a
mantenere l’omeostasi, il suo equilibrio interno, anche nei momenti di stress
emotivo o fisico.
Apprezzata per le sue proprietà ringiovanenti e rinvigorenti,
viene spesso chiamata ginseng indiano anche se non appartiena alla stessa
famiglia botanica.
In India ci si riferisce all’ashwagandha anche come alla
“forza dello stallone” in quanto viene comunemente usata per rinforzare il
sistema immunitario dopo una malattia.
L’ashwagandha fa parte della famiglia delle solanaceae, la
stessa dei pomodori e delle melanzane e il suo nome scientifico è Withamnia
Somnifera.
È un piccolo arbusto legnoso dai piccoli fiori gialli e le
foglie a forma di lacrima che dà frutti di colore rosso /arancio.
L’ashwagandha e i suoi principi attivi
I witanolidi sono le
sostanze più attive.
Le parti maggiormente curative sono le foglie e le radici che
vengono essiccate e ridotte in polvere.
Racchiude poi altri preziosi composti tra cui flavonoidi,
antiossidanti come il superossido dismutasi e il glutatione, il più potente
antiossidante prodotto dall’organismo.
Contiene inoltre alcaloidi e aminoacidi tra cui il
triptofano.
È una buona fonte di ferro, calcio, carotene e vitamina C.
Una pianta antica nella medicina moderna
Dei benefici di questa pianta se ne avvalgono molti sistemi
del corpo, compresi il sistema immunitario, neurologico, endocrino e
riproduttivo.
Numerosi studi hanno dimostrato la sua efficacia nel:
migliorare la funzione
tiroidea
alleviare
l’affaticamento surrenale
combattere lo stress,
l’ansia e migliorare la depressione
equilibrare i livelli
di zucchero nel sangue
combattere il cancro
ridurre l’infiammazione
e lo stress ossidativo
ridurre la
degenerazione delle cellule cerebrali e migliorare la memoria
rinforzare il sistema
immunitario
aumentare la resistenza
e la forza muscolare
migliorare la funzione
sessuale e la fertilità
L’ashwagandha
migliora la funzione della tiroide
Questa pianta si è dimostrata estremamente efficace nel
migliorare la salute della tiroide sia in caso di ipotiroidismo sia in caso di
ipertiroidismo.
Uno studio pilota del 2017, pubblicato sul Journal of
Alternative and Complementary Medicine, ne ha valutato i benefici su 50
pazienti con ipotiroidismo subclinico.
Durante un periodo di 8 settimane, al gruppo di trattamento
sono stati somministrati 600 milligrammi di estratto di radice di ashwagandha
ogni giorno, mentre al gruppo di controllo è stato somministrato l’amido come
placebo.
I ricercatori hanno scoperto che l’ashwagandha ha migliorato
i livelli sierici dell’ormone TSH e della tiroxina (T4) in modo significativo
rispetto al placebo. (1)
L’ashwagandha sostiene
le ghiandole surrenali
Le ghiandole surrenali sono ghiandole endocrine poste sopra i
reni e responsabili del rilascio di una grande quantità di ormoni differenti.
Rilasciano in particolare cortisolo e adrenalina, in risposta
allo stress e ormoni sessuali come il DHEA.
Quando la produzione, a causa di un continuo stress o ad
errori alimentari, si altera, si manifesta la cosiddetta stanchezza o
affaticamento surrenale, condizione molto frequente.
Studi hanno dimostrato come l’ashwagandha possa essere utile
nel sostenere la funzione surrenale e contrastarne l’affaticamento.
Aiuta a ridurre depressione, stress, ansia e insonnia
Una delle qualità di questa pianta, è la sua capacità di
indurre calma e chiarezza mentale regolando i neurotrasmettitori come la
serotonina e il cortisolo, il famoso ormone dello stress.
La ricerca ha dimostrato come il consumo di ashwagandha è
utile nel:
diminuire i livelli di cortisolo e ridurre sostanzialmente lo
stress cronico
trattare gli stati d’ansia
stabilizzare l’umore nella depressione migliorando la
resistenza allo stress e la qualità della vita
L’ashwagandha può essere un valido supporto contro il cancro
La ricerca scientifica suggerisce come l’ashwagandha abbia
effetti antitumorali promettenti su vari tipi di cancro come quello al polmone
(4), al seno, (5) al colon (6), al cervello ( GBM).
Prevenendo la crescita di cellule antitumorali grazie alla
sua proprietà antiossidante e di potenziamento del sistema immunitario,
l’ashwagandha si è mostrata essere un interessante aiuto anche nel contrastare
gli effetti collaterali della chemioterapia.
Studi scientifici la consigliano come integrazione
complementare, da affiancare ai trattamenti convenzionali contro il cancro.
Regola il livello
glicemico nel sangue
I flavonoidi contenuti nella pianta, svolgono un’attività
ipoglicemica.
Uno studio su roditori ha concluso che sia la radice di
ashwagandha sia gli estratti di foglie, hanno contribuito a normalizzare
livelli di zuccheri nel sangue dei ratti diabetici.
Un altro studio ha evidenziato come, l’ashwagandha
somministrata a ratti alimentati con fruttosio, inibisse l’aumento di glucosio,
l’insulino-resistenza e l’infiammazione indotti dal fruttosio.
Questi dati suggeriscono che l’estratto di ashwagandha
potrebbe essere utile per migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre i
marcatori infiammatori anche negli esseri umani. (9)
Aiuta a ridurre
l’infiammazione e lo stress ossidativo
Lo stress ossidativo è uno squilibrio tra la produzione di
radicali liberi e la capacità del corpo di neutralizzarli.
In più studi l’uso dell’ashwagandha ha portato ad una
riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione.
In modo particolare è stato testato l’estratto di radice su
ratti con artrite con buoni risultati tanto che lo studio in conclusione
suggerisce il potenziale uso di questa pianta anche nel trattamento
dell’artrite negli esseri umani (10).
L’ashwagandha riduce la
degenerazione delle cellule cerebrali e migliora la memoria
Questa pianta non ha dimostrato solo di alleviare lo stress,
ma di proteggere anche il cervello da possibili malattie neurodegenerative come
l’Alzheimer e il Parkinson.
I witanolidi, gli steroidi principali contenuti
nell’ashwagandha, sono stati iniettati nei roditori per testare le loro
capacità di miglioramento cognitivo.
I ricercatori hanno scoperto che hanno contribuito ad
invertire i deficit comportamentali, l’accumulo di placca e ridurre il carico
di beta amiloide, che è cruciale nello sviluppo della malattia di Alzheimer
(11).
Inoltre la ricerca moderna, ha provato che l’ashwagandha
potenzia il glutatione, un importante antiossidante del cervello, un componente
essenziale per lo sviluppo cellulare, l’attività enzimatica e per eliminare le
tossine dal corpo.
Potenzia il sistema immunitario
Ricerche su animali e di laboratorio, mostrano che
l’ashwagandha, essendo una pianta adattogena, può migliorare il sistema
immunitario aumentando la produzione di immunoglobuline.
Aumenta la resistenza e
la forza muscolare
Uno dei benefici dell’ashwagandha è la sua capacità di
aumentare la massa muscolare e la forza.
Uno studio del 2015 pubblicato sul Journal of International
Society of Sports Nutrition, ha rilevato come l’integrazione con l’ashwagandha
sia associata a:
un aumento della dimensione muscolare delle braccia e del
torace
una riduzione significativa del danno muscolare indotto
dall’esercizio fisico
un aumento dei livelli di testosterone
una maggiore diminuzione della percentuale di grasso corporeo
L’ashwagandha può
aumentare i livelli di testosterone e migliorare la fertilità maschile
Nella medicina ayurvedica, l’ashwagandha è usata come un
afrodisiaco naturale che può aiutare a migliorare la disfunzione sessuale.
È consigliata anche per aumentare i livelli di testosterone e
migliorare la fertilità maschile.
Lo conferma uno studio condotto per analizzare l’attività
spermatogenica dell’ashwagandha in pazienti con basse concentrazioni di
spermatozoi e problemi di infertilità .
Come usare l’ashwagandha
In pratica puoi ricorrere all’uso di questa particolare
pianta se ti trovi a dover affrontare periodi in cui:
svolgi un intenso lavoro fisico o mentale
non riesci a riposare bene e ad avere un sonno profondo
desideri migliorare le
tue prestazioni fisiche
nei cambi di stagione (in particolare con l’arrivo del
freddo) per supportare il sistema immunitario e darti maggiore energia
tu e il tuo partner desiderate avere un bambino, ma
riscontrate una difficoltà nel concepirlo
L’uso dell’ashwagandha in ogni modo non vuol essere una
scorciatoia e da sola non promette miracoli.
Puoi trarre e godere il massimo delle sue proprietà
benefiche, solo se la abbini ad una alimentazione sana e ad abitudini
alimentari corrette, come sempre sosteniamo ed insegniamo in Energy Training.
Controindicazioni
In genere l’ashwagandha è ben tollerata da tutti nel breve
periodo anche se è consigliabile farne un uso moderato e graduale.
Non andrebbe consumata per periodi troppo lunghi in quanto
studi sul suo effetto a lungo termine non sono stati ancora effettuati.
Se soffri di problemi di salute, consulta il tuo medico prima
di assumerla.
È sconsigliato l’uso in gravidanza e durante l’allattamento.
Studi suggeriscono che se assunta in eccesso, l’ashwagandha
può causare spasmi all’utero e portare ad un aborto o ad un parto prematuro.
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