La vitamina D è fondamentale per
la nostra salute e si è scoperto che in realtà è un ormone. Essa gioca un ruolo
importante in molte patologie, dall’autismo al cancro. Essa è stata
riconosciuta da studi recenti fondamentale per un’ottimale funzione immunitaria
e per la protezione da molte malattie degenerative, per ridurre fenomeni
infiammatori. Essa viene prodotta dal nostro organismo esponendo la pelle ai
raggi ultravioletti (UV-B), quindi una regolare esposizione al sole su buona
parte del corpo sarebbe il modo migliore di "assumerla". Purtroppo
questo non è praticabile alle nostre latitudini, se non eventualmente per brevi
periodi d’estate, per cui l’unica alternativa resta l’assunzione per via orale
attraverso integratori di vitamina D o alimenti che ne sono particolarmente
ricchi come l’olio di fegato di merluzzo. Purtroppo oggi non ci esponiamo a
sufficienza e siamo tutti carenti della vit. D. Per verificare se c’è una
carenza di vit. D bisogna chiedere al nostro medico di base di verificare il
nostro livello di vit. D e l’esame da richiedere è il dosaggio nel sangue della
forma attivata della vitamina D, cioè del calcidiolo o idrossi-colecalciferolo, noto
nei laboratori analisi con la sigla di “25(OHID).
La
vitamina D è liposolubile, cioè solubile solo nei grassi, va sempre assunta
vicino a un pasto principale e non a stomaco vuoto.
Senza un esame del sangue è bene
non superare le 1000-2000 UI al giorno (per adulto). E’ consigliabile farsi
seguire da un medico per un’assunzione regolare di dosaggi medio-alti che sono
necessari per raggiungere i livelli oggi ritenuti ottimali e cioè 40-80 ng/ml.
Ecco l’elenco in cui la carenza
della vit. D gioca un ruolo importante.
Osteoporosi, e osteopenia,
diverse varietà di cancro ( incluso seno, prostata e colon, malattie
cardiovascolari, ipertensioni, obesità, sindrome metabolica, diabete, allergie
(asma, rinite allergica, malattie autoimmuni (sclerosi multipla, artrite
reumatoide, morbo di Crohn), artrosi e gotta, sindrome premestruale,
infertilità, Morbo di Parkinson. Morbo di Alzheimer, depressione e disturbo
affettivo stagionale, sindrome da stanchezza cronica, fibromalgia, autismo, dolore
cronico, parodontosi, eczema e psoriasi, debolezza immunitaria, malattie
infettive (raffreddore, influenza, tubercolosi).
Da
tutto quanto si desume che non è più solo la “vitamina delle ossa” come si
pensava fino a qualche decennio fa.
Nessun commento:
Posta un commento