Oggi è “La giornata mondiale
contro la violenza sulle donne” voluta dall’ONU nel 1991. Già 30 anni fa c’era
dibattito acceso su questa tematica che con il tempo si è trasformato in vero
problema quotidiano, capace di fare molteplici vittime. Il nemico è in casa,
perché è il patner, marito o compagno, che da subito viene indagato quando
avviene un femminicidio. Dagli anni 90 è stato un crescendo, in concomitanza
della presa di coscienza delle donne, adesso più autonome e con impieghi di
responsabilità, che però a pari impegno e bravura non corrisponde uguale
compenso economico. Lo stesso Presidente della Repubblica Italiana Mattarella
oggi lo ha voluto sottolineare e questo
non aiuta la donna quando decide di lasciare il tetto coniugale. Cos’ è che fa
diventare un mostro chi poco tempo prima era pieno di attenzioni e innamorato?
E’ una domanda che ci facciamo tutti, tranne gli uomini che in qualsiasi
momento perdono la “bussola” e fanno ciò che mai si sarebbero augurato di fare:
uccidere la madre dei propri figli. E’ invidia, perché lei guadagna di più, ha
più successo nel proprio lavoro, è apprezzata per la sua intelligenza? Non c’è
risposta. Quello che è certo invece è che le donne hanno bisogno di essere tutelate
prima di tutto dalle Istituzioni con leggi ad hoc e non con leggi annacquate
che danno 6 anni a chi ha sequestrato per 4 giorni la compagna, buttandola nella
vasca di acqua gelata, colpendola sulla testa, l’unica parte del corpo nudo
fuori dall’acqua. Nell’unico momento in cui per vestirsi la malcapitata era
sola ha deciso di salvarsi gettandosi dal secondo piano, ripotando fratture
multiple e gridando aiuto, salvandosi e oggi testimone di quanto le è accaduto.
Sono queste sentenze a raggelarci, giudici compiacenti che applicano pene
misere, giudici di <<Sinistra>> che vogliono mettere in difficoltà
il Governo odierno in Italia di Centro
Destra che applicano la legge in questo modo, che si tratti di femminicidio
o aggressioni a ragazzi per pochi euro non fa differenza: le sentenze
favoriscono questi comportamenti malvagi. E intanto sale la rabbia dei cittadini onesti che non si sentono tutelati da
queste “Toghe Rosse” che mettono in
libertà già il giorno dopo chi ha abbondantemente manifestato il suo squilibrio
mentale o ha già aggredito, vanificando il lavoro dei nostri eroi appartenenti
all’ Arma dei Carabinieri.
Quest’anno a Milano due carabinieri meritatamente riceveranno l’Ambrogino, il premio che viene dato
ogni anno a chi si è particolarmente distinto. Ci vuole un cambio di rotta:
educazione in famiglia in primis, educazione all’affettività a scuola già dai
primi anni dell’Elementari, percorsi di gentilezza sempre, più risorse per i
Centri Antiviolenza dove le donne si rifugiano per scappare dal mostro che
hanno accanto. Infine, mai le donne
devono ascoltare la richiesta di ultimo incontro che può esserle fatale, la
cronaca docet.

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