I
medici la chiamano dispepsia. Per tutti noi è più facile chiamarla cattiva
digestione.
I
sintomi sono arcinoti: gonfiore allo stomaco, mal di testa, acidità, alito
cattivo, eruttazioni, bruciori. Per alcuni il mal di stomaco è occasionale ed è
dovuto a qualche eccesso dietetico, per altri è legato a una condizione
psicofisica particolare. Per fortuna se non si tratta di vera patologia, ad
esempio una gastrite, una piccola ulcera, o piccoli calcoli nella colicisti, basta
davvero poco per riportare <<la pace>> nel tubo digerente.
Innanzitutto
ridurre la quantità di cibo, che di
solito si ingerisce, suddividendo gli alimenti in almeno quattro o cinque
appuntamenti quotidiani. Poi sospendere
i cibi piccanti, le pietanze ed i sughi troppo elaborati, quindi ricchi di
grassi, le bevande gassate.
L’acido carbonico in esse contenuto tende a far <<dilatare>> lo
stomaco e a far rallentare i processi digestivi.
Ridurre al minimo il
caffè.
In
ultimo, ridurre le tensioni. Esiste
un filo preciso che lega stomaco e situazione psicologica.
No al fumo.
Anche fumare una sigaretta dopo i pasti può essere negativa. Infatti, anche se
la nicotina aumenta il tono muscolare dello stomaco e accresce la produzione di
acido, facilitando, quindi, le contrazioni delle viscere, fumando si ingerisce
molta aria e, quindi, si rischia di aumentare quel senso di gonfiore che dà
tanto fastidio.
La masticazione è
importantissima.
E’ importante mangiare lentamente e masticare con cura anche per preparare al
meglio gli alimenti al’azione dei succhi gastrici.
Si
dice che i fermenti lattici
favoriscono una buona digestione. E’ vero. La loro azione si concentra
nell’ intestino ove svolgono un ruolo depurativo. Contrastano la crescita di
germi patogeni e riequilibrano la flora batterica quando è alterata. Per questo
vengono consigliati durante i periodi molto stressanti, in caso di
alimentazione squilibrata, dopo cicli di antibiotici, ecc…
Studi
medici hanno messo in evidenza l’influenza benefica della flora intestinale
sulle nostre difese immunitarie.
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