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domenica 3 aprile 2016

Un matrimonio buddista


Ieri, 2 aprile 2016, ho partecipato a un matrimonio celebrato da un monaco buddista, che mi ha lasciato stupita  per la sua semplicità.
In pratica il monaco intona una cantilena di un quarto d’ora e gli sposi assistono stando in piedi.
 Subito dopo è stato officiato il rito civile che invece si è dilungato parecchio, perché ci sono stati degli stacchetti musicali interpretati dall’officiante, un noto cantante lirico del Teatro San Carlo di Napoli.
Ma non sul matrimonio mi voglio dilungare, a parte rinnovare felicitazioni beneauguranti ai neo sposi.
Io nel mio blog non mi lascio coinvolgere dai fatti di cronaca, né dalla politica e cose di ordinaria quotidianità, sia positive che negative. Adesso però voglio esprimermi su qualcosa che è profondamente avvertito dalla nostra coscienza, ci crediamo o no:
NOI SIAMO PARTE DI UN PROGETTO CREATIVO DI CUI NON CONOSCIAMO IL FINE ULTIMO.
Il CREATO è un’opera talmente magnifica che non può farci dubitare sull’esistenza di un DIO CREATORE.
Ma si combattono guerre religiose, muoiono persone innocenti perché il loro credo dà fastidio ai vicini; in nome di un Dio << martiri>> si fanno saltare in aria per fare carneficine che sgomentano  e lasciano scie raccapriccianti.
Ma perché, mi chiedo?
Non sarebbe bello abituarci a familiarizzare sin da piccoli con le varie religioni e poi da grandi decidere quella che sembra più vicina a noi in quel preciso lasso temporale?
Ma cos’è questa mania persecutoria che hanno gli islamici verso i loro connazionali che abbracciano la fede cristiana?
Mi ha sconvolto un fatto di cronaca recente in cui un giudice inglese ha vietato a un padre divorziato di far partecipare ai riti cattolici il figlio di 8 anni, accogliendo la richiesta della ex moglie musulmana.
Il papà era giustamente preoccupato, in quanto il figlio lo considerava già un uomo cattivo e destinato all’ inferno. Ciò è quanto  viene inculcato ai bambini musulmani già dalla più tenera età e noi cristiani siamo ai loro occhi gente amorale destinati all'inferno. La religione cristiana sembra essere diventato il bersaglio principale di costoro che si sono assoggettati a precetti che mettono i brividi.
Sarebbe bello invece conoscere  i credi esistenti, condividerne i precetti comuni e rispettarne le differenze che comunque fanno parte dei costumi locali e più folkloristici.
Sarebbe auspicabile decidere  da grandi quale credo religioso praticare, perché la religione non dovrebbe essere mai imposta alla nascita, ma dovrebbe essere una scelta consapevole da fare dai trent’ anni in su.




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