Oggi, il tempo è uggioso
(silenzioso), il cielo pumbleo (triste) e io mi arrovello sul menù di domani
(domenica). Mi sono ripromessa che di domenica sul tavolo ci deve essere sempre
una torta. Allora, siamo in autunno, è il tempo delle zucche e delle mele,
sarebbe buona cosa combinare questi magnifici frutti di Madre Natura. Perché
no? La mela tenta, ma non tradisce. E regala un assaggio di paradiso
(terrestre). Ho preparato tantissime torte di mele, sempre molto gradite da gustare
e mangiare con gli occhi. Sono affezionata in particolare ad una, però non mi
tiro indietro a provare nuove ricette. Sfogliando un vecchio magazine, mi è
venuta sotto gli occhi questa ricetta della padrona di un bar di Ravenna.
Dolce
di mele di Ravenna
Ingredienti
per 6-8 persone
1.2 kg di mele golden o renette
2 pere grandi o 3 piccole a
fettine
3 uova intere
200 g di zucchero
1 bicchiere di latte
300 g di farina
100 g di burro sciolto
100 g di uvetta ammollate
100 g di pinoli tostati
1 cucchiaino di lievito per dolci
la
buccia grattugiata di 1 limone
2 cucchiai di zucchero a velo per la copertura finale.
1 teglia apribile per dolci di 26
cm imburrata e infarinata
In forno a 180°-200° per un’ora e
tre quarti; a metà cottura coprire con un foglio d’alluminio.
Preparazione
Leggere
la poesia dedicata
Sapori
di versi
La grassa signora di un bar di
Ravenna
sorride orgogliosa porgendo la strenna (dono).
Son fette di dolce che sembrano vele
ha fatto da poco la Torta di Mele.
Profuma la torta di questa Romagna
È antica, di casa, e sa di
campagna.
Teodora mi guarda dal suo muro
d’oro
mi scrivo gli appunti e poi la
divoro.
Di mele renette o golden verdine
ne occorrono un chilo più due
piccoline.
Di pere sugose ne bastano tre
Si tagliano a fette, le sbuccio da
me.
L’uvetta, stremata bisogna svegliare
la tuffo nel rhum, si mette a
nuotare.
Un etto di pinoli, li tosto un
momento
diventan dorati, profumano al
vento.
Il mixer spalanca la bocca vorace
ingoia tre uova, è sazio, ma tace.
Per metterlo in moto e farle montare
lo zucchero aggiungo nell’antro
infernale.
E dentro al robot che gira da
molto
ci vuole farina e il burro già
sciolto.
Limone grattato, di latte un
bicchiere
continua a girare, mi metto a
sedere.
Per essere a posto, da cuoca
perfetta
il lievito serve in questa
ricetta.
La dose sia una e già vanigliata
insieme alle mele la crema
mischiata.
Imburro la teglia, di size
ventisei
la metto nel forno, son quasi le
sei.
Per quasi due ore si dora, si
cuoce
infine la sforno. Teodora quae
docet.
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