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venerdì 18 ottobre 2024

Le erbe spontanee che curano tanti malanni

 Invidio le genti di montagna che conoscono bene la grande varietà di piante che crescono nelle vallate e sugli alpeggi. Le selezionano e le usano tutto l’anno nelle loro saporite minestre e ricette varie che tutti vorremo assaggiare. Non solo le usano in cucina, ma anche per curare i vari malanni, soprattutto invernali in modo naturale senza fare danni, come spesso fa la medicina occidentale. Che bello in estate andare per i sentieri di montagna, respirare aria pulita e ammirare il panorama  a 360°.

Conosciamole meglio


Calendula Arvensis

È la regina dei prati soleggiati, ha una fioritura perenne, ma raggiunge il picco massimo nei primi mesi estivi! Si hanno notizie del suo utilizzo fino al medioevo, fu poi per molto tempo dimenticata. Riscoperta con l’arrivo della medicina moderna per la presenza di flavonoidi, saponine, resine, oli essenziali, tracce di acido salicilico, beta carotene, licopene, luteina e xantine. Viene utilizzata come antinfiammatorio, antisettico, antispasmodico, cicatrizzante, callifugo, sudoripara, e regolatrice del flusso mestruale. Famosa soprattutto per le sue proprietà lenitive ed emollienti. Utilizzata infatti per ammorbidire la pelle, in unguento per le bruciature e in infuso per sfiammare gli occhi arrossati. Le foglie vengono utilizzate in misticanza con altre erbe e i fiori servono anche per guarnire antipasti o primi piatti.

 Malva

La Malva è una pianta erbacea a ciclo perenne appartenente alla famiglia botanica delle Malvaceae, la fioritura avviene nel periodo compreso tra maggio e agosto ed essendo una pianta mellifera è un’ottima riserva di nettare per le api. Si utilizzano soprattutto le foglie ed i fiori e le proprietà che le vengono attribuite sono antinfiammatorie, lenitivie, emollienti e protettive delle mucose, perché ricche di mucillagini capaci di alleviare irritazioni e infiammazioni delle mucose con cui entrano in contatto. Per questo viene spesso impiegata per il trattamento di infiammazioni del cavo orofaringeo, così come in caso di tosse e bronchiti, ma la si può trovare anche all’interno di preparazioni ad azione emolliente e lenitiva per il tratto gastroenterico e per le vie urinarie.

Tarassaco

Il Tarassaco è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in tutta Italia, da cui sboccia un fiore con petali di colore giallo che poi si trasforma in una soffice sfera bianca, conosciuta come soffione. È una pianta nota da sempre per il suo effetto depurativo e diuretico, è una delle piante detox per eccellenza! Nella medicina popolare veniva anche utilizzato per trattare infiammazioni delle vie urinarie, emorroidi, affezioni cutanee, gotta e disturbi reumatici. La radice di colore bruno e rugosa, è la parte del tarassaco più ricca di proprietà curative, che in passato veniva tostata e frantumata per ricavare una bevanda molto simile al caffè. I fiori e le foglie si possono consumare crudi in insalata o anche cotti insieme ad altre erbe.

 Borragine

La Borragine essendo ricca di mucillagini è un ottimo rimedio naturale contro la stitichezza ma è anche in grado di lenire l’infiammazione di altre mucose come quelle del sistema respiratorio nei casi in cui compare tosse o raffreddore. In infuso, quindi, può essere utile sia per la regolarità intestinale sia per alleviare i sintomi del mal di gola. Un altro interessante beneficio che offre questa pianta è quello di essere d’aiuto alle donne in caso di disturbi premestruali, la bevanda calda ma ancor di più l’olio può infatti ridurre crampi, gonfiori, sensazione di malessere e altri fastidi che accusano molte donne in quel periodo, questo grazie alla presenza di fitoestrogeni, sostanze che riequilibrano il sistema ormonale. Inoltre ha un grande potere antiossidante. Si può consumare cotta insieme ad altre erbe, essiccata come infuso o sotto forma di olio.

Cicoria

La cicoria selvatica è una pianta perenne, con un ciclo biennale. Nel primo anno, la pianta sviluppa una rosetta basale di foglie, nel secondo anno, invece, sviluppa il lungo fusto fiorale. Le radici rappresentano la parte più utilizzata a scopo medicinale, contengono sia sostanze zuccherine che sostanze amare, mentre per quanto riguarda i sali minerali e le vitamine la cicoria contiene potassio, calcio e ferro, vitamina C, vitamina B, e le vitamine P e K. Le vengono attribuite proprietà depurative e disintossicanti, con particolare riferimento alle radici, che sarebbero in grado di stimolare l’attività del fegato e dei reni. Inoltre, ha proprietà digestive, grazie alla capacità di stimolare la produzione della bile. Avrebbe inoltre la capacità di regolare il battito cardiaco, di ridurre alcuni tipi di infiammazioni e di controllare la glicemia. Se tenera, si può consumare fresca ad insalata condita con sale, olio e limone, altrimenti è buonissima cotta insieme ad altre erbe oppure per condire primi piatti.

 Ortica

L’ortica è una pianta perenne che, per via delle sue proprietà, si presta a diversi utilizzi, dal campo fitoterapico a quello cosmetico, passando per la produzione tessile, ma le sue proprietà benefiche sono la cosa più importante, vanta infatti attività diuretiche, depurative, antireumatiche, antiemorragiche, ipoglicemizzanti ed antibatteriche. In cosmesi utilizzata per ridurre la forfora e come anticaduta naturale. L’ortica da sempre accompagna la vita contadina… nell’orto, infatti, il suo macerato è un eccezionale antiparassitario naturale, nonché un ottimo concime organico. Ma l’uso più interessante di questa pianta è senz’altro quello culinario. Da sempre amata per il suo sapore particolare, selvatico, perfetta cotta, come base del pesto al posto del basilico, in minestre di legumi e chi più ne ha più ne metta!


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