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domenica 16 ottobre 2016

Desmodio, la pianta amica del fegato

Lo studio delle cure naturali continua. Chiedere sempre il consiglio prezioso della naturopata.
Originario dell'Africa equatoriale, il desmodio è noto da poco in Europa. Questa pianta svolge un'azione di protezione e rigenerazione del fegato e di sostegno del sistema respiratorio, anche nei casi di aggressione del fegato da parte di trattamenti farmacologici o chemioterapici. Il desmodium adcendens svolge anche una funzione nella cura dell'asma bronchiale o allergica e può anche rivelarsi efficace in caso di crisi epilettiche o di choc anafilattico.


Tutti i nomi del desmodio
Nome scientificoDesmodium adscendens
Nome comune: desmodio
Nome inglesesalpan
Classificazione botanica: famiglia delle fabacee (Fabaceae)
Forme e preparati: decotti, estratti secchi, capsule, soluzioni concentrate
Proprietà terapeutiche del desmodio
Uso interno
Epatoprotettore: aumenta la resistenza delle cellule epatiche in caso di infiammazione di origine tossica o infettiva, in particolare in seguito a trattamento farmacologico o chemioterapico. È efficace contro le epatiti virali (in associazione con un trattamento farmacologico), in particolare nella cosiddetta fase itterica (lo stadio iniziale della malattia). 

                           



Antiasmatico: consente di combattere le crisi di asma bronchiale impedendo la contrazione dei muscoli dei polmoni. Antiallergico: contribuisce alla cura delle allergie che sopraggiungono in modo improvviso, come l'asma allergica, gli edemi di Quincke o le allergie digestive. Broncodilatatore: effetto rilassante sui tessuti polmonari e sui muscoli bronchiali, nei casi di crisi di asma o di choc anafilattico. Decontratturante: si utilizza in caso di contratture muscolari, come indolenzimenti, crampi e spasmi. Efficace per alleviare il mal di schiena. 


Uso esterno
Come cataplasma, il desmodio svolge un'azione antiallergica sull'orticaria e sull'eczema da contatto.

Indicazioni terapeutiche abituali
Infiammazioni e aggressioni del fegato, 
epatiti virali, asma, allergie digestive e da contatto, choc anafilattici (in Africa), contratture muscolari.

Altre indicazioni terapeutiche note
Convulsioni, diarree, cure disintossicanti.
Storia dell'utilizzo del desmodio in fitoterapia
Il desmodio è un rimedio tradizionale impiegato in diverse parti del mondo, soprattutto in Africa occidentale, dove la pianta è originaria (Ghana, Camerun...). In questi paesi, la pianta è utilizzata contro l'asma e l'itterizia, ma anche contro le malattie epatiche o digestive. In America Latina, il desmodio rientra da secoli nei trattamenti contro convulsioni, epilessia, diarree, malaria e infezioni genito-urinarie. Il desmodio è stato introdotto in Francia negli anni '70 dal dottor Pierre Tubéry e da sua moglie, che hanno avviato diversi progetti di ricerca scientifica sulle proprietà terapeutiche di questa pianta. Nel 2006, l'Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria e dell'alimentazione francese riconosce quindi le proprietà epatoprotettive e immunostimolanti del desmodio. In Italia, la Circolare 07 del giugno 2007 ha riammesso il Desmodium adscendensnegli integratori alimentari.
Descrizione botanica del desmodio
Di aspetto simile al trifoglio, il desmodio è una pianta selvatica e perenne, a foglie multiple, originaria dell'Africa orientale. È anche assai diffusa in America Latina (Brasile, Perù, regione amazzonica) e in tutte le aree equatoriali umide. Strisciante o rampicante, la pianta si appoggia sui tronchi delle piante di cacao o di palme da olio. Con un'altezza di circa 50 cm, il desmodio presenta foglie vellutate e trifogliate, fiorellini di colore malva e frutti a forma di baccelli.
Composizione del desmodio
Parti utilizzate
In fitoterapia, le parti utilizzate sono quelle aeree, gli steli e le foglie.

Principi attivi
Flavonoidi, alcaloidi d'isochinolina, acidi grassi, saponosidi, antocianosidi, derivati di triptamina.
Uso e posologia del desmodio
Dosaggio
- In infusione o come decotto, lasciare in infusione 10 g di desmodio per litro di acqua bollente per circa quindici minuti.
- In concentrato di decotto, assumere 3 capsule al giorno per una persona adulta. È preferibile optare per i preparati a base di piante biologiche.
- In soluzione bevibile, assumere da 2 a 4 cucchiai da caffè al giorno di desmodio diluito in un bicchiere di acqua o di succo di frutta.
- In caso di problemi epatici, la dose consigliata è di 8 g al giorno (dose non assumibile attraverso le capsule che ne contengono solo 200 mg). Peraltro, occorre seguire il trattamento per un periodo minimo di otto giorni, che può durare diverse settimane, fino a normalizzare il livello di transaminasi.
- Per prevenire gli effetti collaterali di una chemioterapia, il desmodio va assunto due giorni prima e per almeno dieci giorni dopo la seduta.
Precauzioni d'uso del desmodio
Nonostante non sia controindicato, il desmodio va utilizzato con cautela durante la gravidanza e l'allattamento.

Controindicazioni

Nessuna controindicazione nota.

Effetti indesiderati
Gli studi condotti sul desmodio non hanno mostrato effetti collaterali.

Interazioni con piante medicinali o integratori alimentari
Per potenziarne gli effetti, è possibile associare il desmodio, consumato come infuso, alChrysantellum americanum, al cardo mariano o ad altre piante che stimolano la funzionalità renale, come la pilosella.

Interazioni con i farmaci
Non sono state riferite interazioni note.

Il parere del medico
Benefici noti
Grazie all'utilizzo del desmodio, sono stati ottenuti risultati nel trattamento alternativo delle epatiti virali: scomparsa dell'
ittero in otto giorni, nausee e mal di testa, inappetenza e stanchezza, quindi normalizzazione delle transaminasi in un arco temporale da dieci a trenta giorni. Nella prevenzione delle epatotossicità causate, ad esempio, dall'alcolismo o dalle intolleranze ai farmaci (neurolettici, terapia antibiotica, triterapia), l'efficacia dei trattamenti episodici di desmodio è ormai comprovata. I pazienti sottoposti a chemioterapia che hanno assunto del desmodio prima e dopo le sedute, hanno osservato una diminuzione, se non addirittura la scomparsa, di nausea e vomito e hanno potuto quindi mantenere uno stato generale soddisfacente che li ha resi più forti contro il cancro. L'utilizzo del desmodio non esime dal consultare il proprio medico curante, soprattutto in caso di epatite conclamata o sospetta.

Avvertenza
Come nel caso di qualsiasi trattamento fitoterapico, è indispensabile rispettare le dosi consigliate.

La ricerca sul desmodio 
Da trent'anni sono state condotte svariate ricerche scientifiche sul desmodio, che giustificano l'impiego tradizionale di questa pianta, studi che proseguono anche oggi. È stato quindi dimostrato che nei topi questa pianta eliminava la fase tonica delle convulsioni durante le crisi epilettiche. Altri studi hanno evidenziato le proprietà epatoprotettive del desmodio e hanno dimostrato che questa pianta limitava la tossicità del tetracloruro di carbonio e riduceva il livello di transaminasi (principale indicatore di sofferenza epatica). Questa azione protettiva si rivela efficace in presenza di aggressioni esogene ed endogene del fegato, ad esempio in caso di reazione autoimmune. Alcuni studi clinici vertono anche sulle proprietà antiasmatiche del desmodio, tradizionalmente impiegato in Africa per la cura dell'asma bronchiale. Pare ormai che questa pianta limiti la liberazione degli spasmogeni (in particolare dell'istamina), che durante una crisi d'asma provocano la contrazione dei polmoni. Per estensione, le ricerche prendono anche in esame l'azione del desmodio in caso di choc anafilattico causato da agenti allergeni.


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