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domenica 28 agosto 2016

Ricordi di Mijas, a 40 Km da Malaga, e di Barcellona

Anche quest’anno le vacanze sono finite, intendo quelle importanti che ti allontanano da casa per più di 10 giorni. Quest’anno la provvidenza è stata generosa e ci siamo concessi anche un extra di giorni non previsti,  per motivi logistici che non avevamo calendarizzato. Siamo partiti il 6 agosto per la Spagna, la nostra meta era Malaga, via mare e con autovettura a traino. Ci è sembrata la soluzione più economica, ma questo ha comportato un prolungamento di soggiorno che ci ha permesso di godere a pieno della bellissima città di Barcellona. Infatti, ci siamo imbarcati io, mio marito e mia figlia a Genova e siamo sbarcati il giorno dopo a Barcellona, per proseguire verso la nostra meta balneare distante 1000 Km. Alla guida si sono alternati mio marito e per fortuna anche mia figlia che aveva più confidenza di me con la nostra Station Wagon. E’ stato un viaggio per fortuna con pochissimo traffico, ma molti kilometri sono stati percorsi di notte, perché siamo arrivati a destinazione alle 2:00 del mattino dell’8 agosto, bruciati due giorni per il viaggio, e talmente stanchi che il giorno dopo ci siamo concessi un riposo assoluto. Il riposo  per la verità è continuato anche per tutti i giorni successivi, in quanto il posto assicurava un grande silenzio, grande tranquillità e se ci tenevi ad andare in spiaggia lo potevi fare con 30 minuti a piedi, con la navetta che aveva orari impossibili del Residence oppure con la nostra autovettura. Abbiamo preferito andare con la vettura con mio marito che accompagnava me e mia figlia e poi ci veniva a prendere dopo le nostre canoniche 3 ore, perché lui odia stare al sole e quando si ferma lo fa per passeggiare sulla battigia.
 La Cala di Mijas è meravigliosa, chilometri di spiagge pulitissime e mare altrettanto pulito t’ invitano a sostarvi anche da mattina a sera come facevano alcuni, pranzando in riva al mare. Noi abbiamo preferito andare di mattina e poi ritornarvi nel tardo pomeriggio, permettendoci un blando riposo pomeridiano.
La prima settimana un mare agitato non permetteva incontri ravvicinati, ma già la seconda settimana un mare calma piatta ti permetteva tuffi e nuoto a volontà, poi giochi di racchettone sulla spiaggia di sabbia pulitissima, fiore all’occhiello della Spagna che mantiene pulite le spiagge libere con un servizio quotidiano di prim’ ordine, non ti facevano sentire il caldo delle ore che passavano sotto un sole cocente.


 Le città prossime all’urbanizzazione di Mijas dov’ eravamo alloggiati, erano Malaga, Marbella e Fuengirola. Città eleganti, belle con una movida notturna molto accesa. Sul paseo Maritima di Fuengirola ci siamo recati per mangiare una gustosa “paella con i mariscos” nel ristorante che ci hanno consigliato “Los Naufragos”, accompagnata da una frizzante sangria e una crema catalana per dessert. 


Ho veramente staccato “la spina”, mi sono rilassata e goduto lo splendido panorama che il luogo offriva. Gli ultimi tre giorni la famiglia si è completata con l’arrivo di mio figlio, luce dei miei occhi, che aveva voluto trascorrere una settimana di mare con i suoi più stretti amici a Rimini. Ci teneva a fare le prime vacanze organizzate da lui dopo il suo primo vero lavoro da grande per cui si è preparato. Bisogna rispettare le sue scelte: ormai è un uomo che cammina sulle sue gambe e non possiamo interferire più di tanto, al massimo qualche consiglio. Il viaggio di ritorno cominciato il 20 agosto si è concluso il 25, perché  il vero rientro è iniziato il 24 riprendendo la medesima nave che da Tangeri fa sosta a Barcellona e completa la sua rotta nel porto di Genova due volte la settimana. Questo ci ha permesso di allungare le vacanze e pernottare per 4 notti a Barcellona e visitarla come turisti in lungo e largo a bordo del bus city tour. 


 Il biglietto che abbiamo scelto era da 2 giorni il che ci permetteva di salire e scendere dal bus ogni qualvolta che lo desideravi e poi riprendere il tour con un bus successivo e non c’era da aspettare molto, in quanto i bus avevano una frequenza  di pochi minuti di attesa.


Barcellona è bella, bella, bella, ma quante cose ci sono da vedere!
 Le facciate di alcuni palazzi sono un sogno. I monumenti sono tanti e ognuno meriterebbe una visita prolungata con tanto di guida, coma La Sagrada Famiglia e la casa di Antonio Gaudì, l’architetto che ha progettato quell’ opera dove ancora si vedono le gru che svettano sopra le guglie, perché  non è finita la sua realizzazione. Grattacieli dalle forme più strane, piazze grandissime con vasche di acqua zampillante, strade gremite di turisti a tutte le ore: questa è Barcellona, con ristoranti pieni di clienti e negozi traboccanti di souverirs.




 Il terzo giorno abbiamo girato a piedi, mio marito mi ha detto che il suo contapassi aveva registrato 20.000 passi, abbiamo visitato la Cattedrale, una meraviglia all’esterno e anche all’interno. Noi eravamo alloggiati nelle vicinanze della  Cattedrale di Barcellona che ci teneva a dichiarare che ospitava la Porta Santa della Misericordia. Ci siamo avventurati tra le strade che ci portavano poi alla piazza Catalunya con le sue 2 splendide vasche d’acqua zampillante  e anche sosta numero 1 dei bus “city tour”. Iniziava qui la <<Rampa>>, ossia un rettifilo largo come una strada a due corsie pieno zeppo di bancarelle che continuava per alcuni chilometri fino ad arrivare alla piazza dove capeggia una colonna su cui c’è la statua di Cristoforo Colombo. Di pomeriggio sulla <<rampa>> si vedono all’opera tanti artisti di strada, quelli che si travestono e pittori dalle diverse tecniche. Siamo rimasti colpiti dalla bravura di un artista che dipingeva con bombolette di vernice e produceva cose degne di essere ammirate. Mia figlia al costo di 20 euro ha comprato un’opera con tanto di firma.


Sempre a mezzogiorno non ci siamo fatte mancare le tapas e la sangria, altrimenti che vacanza sarebbe stata senza queste prelibatezze spagnole. 


A malincuore è arrivato il giorno della partenza, ossia il 24 agosto alle 9:00 in punto abbiamo lasciato l’appartamento che ci ospitava per recarci al porto e di lì a poche ore la nave ha lasciato il porto alla volta dell’Italia, dove siamo arrivati il giorno dopo. Una  vacanza autentica e completa sotto tutti i punti di vista. Io ho scattato tantissime foto e solo pochissime posso postarle a illustrare questa supervacanza.

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